Blatter, per il presidente la Fifa non è responsabile delle morti dei lavoratori in Qatar

Il presidente della FIFA Sepp Blatter ha dichiarato che l’organo di governo del calcio non è responsabile per le condizioni di lavoro di coloro che stanno costruendo gli…

Pallone d'Oro

Il presidente della FIFA Sepp Blatter ha dichiarato che l’organo di governo del calcio non è responsabile per le condizioni di lavoro di coloro che stanno costruendo gli stadi per la Coppa del Mondo 2022 che si disputerà in Qatar. “In Qatar si sta lavorando attraverso grandi aziende provenienti dalla Germania, dalla Francia, dall’Inghilterra e da altri paesi europei e sono loro responsabili dei propri lavoratori e non la FIFA”, ha detto Blatter durante visita in Sri Lanka.

Lo scorso anno molti lavoratori sono morti durante la costruzione delle infrastrutture per la Coppa del Mondo che per la prima volta si giocherà in un paese arabo. Molti di coloro che sono morti provenivano dal Nepal. In un’intervista a All Things Considered pubblicata l’anno scorso lo sportivo Stefan Fatsis dichiarò che “quasi 1.000 lavoratori provenienti da Nepal, India e Bangladesh morirono in Qatar tra il 2012 e il 2013” e un gruppo per i diritti del lavoro stimò che, se le condizioni fossero rimaste tali, più di 4.000 lavoratori migranti potrebbero ancora morire prima dell’inzio della Coppa del Mondo. Inoltre, ci sono state anche segnalazioni di condizioni di vita disagiate e di abusi da parte dei datori di lavoro e del governo del Qatar.

Il Qatar, come gli altri paesi ricchi della regione, si basa molto sul lavoro migrante per alimentare la sua economia. 1 milione di stranieri presenti nel paese costituiscono oltre il 90 per cento della sua forza lavoro e ,di fronte alle denunce, il governo del Qatar ha detto che avrebbe nuove preso misure per affrontare le critiche, anche se in un rapporto pubblicato il mese scorso da Amnesty International ha sottolineato come il paese fosse ancora “gravemente in ritardo negli sforzi per affrontare l’abuso dilagante dei diritti dei lavoratori migranti”.

Quattro anni fa la FIFA ha assegnato alla Russia il Mondiale 2018 e al Qatar la Coppa del Mondo del 2022. Una mossa criticata fin da subito. Ci sono state accuse di corruzione e una relazione della FIFA, redatta da Michael Garcia, ha negato qualsiasi possibilità di corruzione sulle due offerte vincenti. Quasi immediatamente la notizia è stata accolta quasi con derisione e l’organo di governo del calcio ha annunciato che il 20 novembre esaminerà di nuovo i due processi di offerta incriminati.

Alberto Lattuada