L’Hellas Verona ha chiuso con un utile netto di 5,28 milioni di euro l’esercizio relativo alla stagione 2013/14, il primo dopo il ritorno in Serie A del club scaligero. (Nel 2012/13 l’Hellas aveva chiuso il bilancio con una perdita netta di 5,35 milioni). Si tratta di un risultato estremamente positivo, anche alla luce dell’ottima prestazione della formazione guidata da Andrea Mandorlini nello scorso stagione, terminato al 10° posto con 54 punti grazie a un girone d’andata condotto a ritmi altissimi per una neopromossa.
Il risultato dell’esercizio è tuttavia il frutto di alcune operazioni straordinarie che hanno permesso di fare fronte a un andamento della gestione caratteristica che è risultato leggermente negativo. Nonostante il ritorno in Serie A abbia fatto lievitare i ricavi, grazie ai maggiori proventi da diritti tv (22,82 milioni contro 790mila euro del 2012/13), ai maggiori contributi versati ai club dalla Lega di Serie A (circa 6 milioni di contributi in conto esercizio nella voce altri ricavi),e alle sponsorizzazioni (1,45 milioni da Agsm, Leaderform, Antress e Franklin & Marshall e 165 mila euro da Nike), i costi di gestione e gli ammortamenti dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori sono anch’essi cresciuti in maniera consistente.
Le spese per il personale si sono attestate a 29,14 milioni nel 2013/14 contro i 12,69 milioni della stagione precedente. Gli ammortamenti sono invece passati dai 743 mila euro del 2012/13 a 3,5 milioni.
Bilancio Hellas Verona – Il marchio vale 16 milioni di euro
Il raggiungimento dell’utile è stato pertanto possibile grazie alle player trading e alla cessione alla società correlata Hellas Versona marketing & communication srl del marchio “Hellas Verona”. Un’operazione di maquillage contabile, già realizzata in passato da quasi tutti i club di Serie A, che ha fruttato al club presieduto da Maurizio Setti una plusvalenza lorda di 15,98 milioni (su una valutazione complessiva del marchio di 16 milioni).
Al capital gain realizzato con la cessione del marchio si aggiunge quello relativo alla cessione di Jorginho al Napoli per 9 milioni nel corso della sessione invernale del calciomercato 2013/14, che ha fruttato una plusvalenza di 8,99 milioni. Il cartellino del calciatore, cresciuto nelle giovanili del Verona, era infatti a bilancio a 10 mila euro.
Contestualmente all’acquisto del giocatore da parte del club presieduto da Aurelio De Laurentiis, il Napoli e il Verona hanno sottoscritto un accordo di compartecipazione. Nel bilancio al 30 giugno 2014 tale compartecipazione è iscritta nell’attivo non immobilizzato a 4,5 milioni di euro.
Bilancio Hellas Verona – Dalla cessione di Iturbe, plusvalenza di 7 mln nel 2014/15
Non è invece stato contabilizzato nel bilancio 2013/14 l’effetto economico della cessione di Iturbe alla Roma, concretizzatasi dal punto di vista contabile il primo luglio 2014. Il bilancio specifica tuttavia che prima della chiusura dell’esercizio e della cessione al club giallorosso il Verona ha acquistato i diritti alle prestazioni sportive del giovane argentino per 15 milioni. Considerato che la cessione alla Roma dei diritti alle prestazioni sportive di Iturbe è avvenuto, secondo il comunicato ufficiale della Roma, a 22 milioni (più 2,5 milioni massimi di bonus in caso del raggiungimento di determinati obiettivi sportivi), nel prossimo esercizio l’Hellas contabilizzerà una plusvalenza di almeno 7 milioni.
Nel bilancio del Verona, così come in quella della Roma, non viene fatta menzione di eventuali terze parti coinvolte nella compravendita di Iturbe.