La clamorosa vittoria in rimonta del Manchester City contro il Bayern di Monaco per 3-2, arrivata dopo il pareggio per 1-1 della Roma sul campo del Cska Mosca, riapre i giochi nel girone E della Champions League, mettendo in dubbio la qualificazione dei giallorossi agli ottavi di finale della massima competizione europea per club. Una prospettiva oggi più concreta considerato che a una giornata dalla chiusura dalla fase a gironi, il gruppo E vede i bavaresi al primo posto con 12 punti e Roma, City e Cska a pari punti con 5 punti. Decisivo sarà dunque l’ultimo turno.
Se il Cska dovesse battere il Bayern già qualificato, infatti, alla Roma non basterebbe il pareggio casalingo con reti (1-1, 2-2, 3-3, ecc.) con gli inglesi e chiuderebbe il girone all’ultimo posto in virtù della peggiore differenza reti rispetto al City. Questo sarebbe lo scenario peggiore dal punto di vista sia sportivo, visto che i giallorossi terminerebbero la propria avventura in Europa, sia da quello finanziario, considerato che la Roma non potrebbe beneficiare dei proventi destinati ai club che passano dalla Champions all’Europa League.
Ma se il Cska non riuscisse a superare il Bayern, anche in caso di eliminazione dovuta al pareggio con reti con il City, i giallorossi, seppur delusi per l’uscita dalla Champions, avrebbero l’opportunità di proseguire la propria avventura in Europa League, beneficiando, oltre al ricco market pool della Champions League (40,8 milioni complessivi solo per la Roma), anche ai premi per le gare disputate nella seconda competizione europea: da 1,6 milioni circa in caso di eliminazioni agli ottavi a 8,05 milioni in caso di vittoria della coppa.
In quest’ultimo scenario, i ricavi della Roma per la stagione 2014/15, che in caso di passaggio agli ottavi di Champions, ma di eliminazione nel primo turno della fase a eliminazione diretta, sarebbero vicini a 180 milioni di euro, potrebbero salire fino a 190 milioni. Sempre che i giallorossi vincano (o almeno arrivino in finale) in Europa League.
