Barcellona, il referendum separatista potrebbe danneggiarla economicamente

Il Barcellona, quattro volte vincitore della Champions League e sinonimo di orgoglio catalano, sostiene l’offerta della regione per effettuare un referendum che possa separare la Catalunya dal resto della Spagna,…

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Il Barcellona, quattro volte vincitore della Champions League e sinonimo di orgoglio catalano, sostiene l’offerta della regione per effettuare un referendum che possa separare la Catalunya dal resto della Spagna, con un costo potenziale dei propri interessi commerciali.

Eppure il successo del club, sia in termini sportivi sia commerciali, è costruito sulla composizione del campionato spagnolo e sulla sua storica rivalità con il Real Madrid. Il Barcellona, il cui motto è “più di un club,” ha creato un franchising globale creando un successo senza precedenti che ha visto l’affermazione squadra con tre titoli europei e sei campionati spagnoli tra il 2005 e il 2013; durante quel periodo il voto per l’indipendenza è stato negato dal governo spagnolo di Madrid. Se una rottura nel paese portasse all’esclusione del Barcellona dal campionato spagnolo, il club potrebbe perdere sostenitori anche nel resto del mondo rischiando molto dei suoi 530 milioni di euro di vendite annuali.

Le due squadre si incontreranno nella capitale spagnola cariche della tensione costruita dallo scontro tra la Catalogna e il governo centrale, che sono finite in tribunale per bloccare un referendum previsto dai politici a Barcellona il 9 novembre. Gli sponsor, tra cui Qatar Airways e Nike, hanno aiutato a triplicare le entrate del Barcellona dal 2004, trasformandolo in uno dei club più ricchi del calcio in fattore di vendite, secondo solo al Real Madrid, con un contratto televisivo con la società di produzione Mediapro pari a 135 milioni di euro l’anno. Mentre i 7,4 milioni di catalani costituiscono la più grande regione economica della Spagna, con una produzione annua di 193 miliardi di euro.

Alberto Lattuada