Galliani su S&P: "hanno messo il Siena fallito davanti al Milan"

Mi sembra azzeccato e perfetto mettere il Siena fallito davanti al Milan. Mi auguro che Standard&Poor’s non faccia nella stessa maniera il rating dei vari Paesi. Ho visto…

Mi sembra azzeccato e perfetto mettere il Siena fallito davanti al Milan. Mi auguro che Standard&Poor’s non faccia nella stessa maniera il rating dei vari Paesi. Ho visto chi sono le squadre che ci precedono e non dico altro per non prendermi denunce”. L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha commentato così lo studio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s sulla solidità finanziaria dei club da cui è emerso che il Siena Calcio, fallito lo scorso luglio sotto il peso dei debiti, avrebbe avuto un “rating” superiore a quello del club rossonero, ma anche della Roma e dell’Inter di Erick Thohir.

Il report (clicca qui per leggere la versione integrale) prende in considerazione 44 società di calcio, di cui 11 italiane, e ne misura la solvibilità (ovvero la capacità di fare fronte ai propri debiti) e in ultima analisi la probabilità di default (l’impossibilità di onorare gli impegni assunti con i creditori e dunque il rischio fallimento) attraverso 24 variabili finanziarie, che però non vengono specificate nel report, per cui è difficile, per Galliani e per chiunque altro, esprimere un giudizio compiuto.

E’ evidente però che si tratta di un lavoro meramente quantitativo, che tuttavia non tiene conto della solidità dell’azionista di riferimento di ciascun club. Pertanto, anche se davvero il Milan, sulla base delle variabili utilizzate da S&P avesse un merito di credito e una probabilità di default inferiore a quella del Siena (peraltro già fallito), dall’analisi non emerge invece che il club rossonero, a differenza della piccola società toscana, può contare su un azionista di riferimento (la Fininvest della famiglia Berlusconi) che, seppur legittimamente criticabile per quanto riguarda le strategie per lo sviluppo del club, ha assicurato negli anni e assicurerà per il futuro la continuità aziendale del club. Ad S&P sarebbe bastato leggere la relazione della società di revisione al bilancio 2013 del Milan (scarica la versione integrale) per fare propria questa non trascurabile informazione.

E invece, sulla base del modello quantitativo di S&P (che vale la pena ricordarlo, aveva un giudizio investmente grade “BBB-” sulle obbligazioni Parmalat fino a poche settimane dal default), Milan, Roma e Inter finiscono nella parte bassa della classifica in termini di solvibilità, operatività e liquidità.

Ma è sempre meglio evitare le polemiche. Per cui facciamo nostre le parole di Gallilani secondo cui “Standard&Poor’s e’ un istituto cosi’ nobile e la classifica e’ cosi’ ben fatta, reale e giusta che la accettiamo serenamente”.

Alberto Lattuada