Il comitato esecutivo Uefa comincia domani a Nyon i propri lavori che si concluderanno venerdì a Ginevra con la designazione delle 13 sedi, in 13 paesi diversi, che accoglieranno l’Euro 2020. L’Italia ha presentato la candidatura di Roma.
Le candidature sono state divise in due categorie. Due città – Monaco di Baviera e Londra – desiderano ospitare la fase finale (ossia le due semifinali e la finale), mentre le 17 altre – fra cui Roma – sono in lizza per accogliere tre gare di girone ed una partita ad eliminazione diretta (ottavo o quarto di finale).
Le federazioni, oltre alla Figc, che hanno presentato la propria candidatura per questi 12 ‘packages’ sono l’Azerbaigian (Baku), la Bielorussia (Minsk), il Belgio (Bruxelles), la Bulgaria (Sofia), la Danimarca (Copenhagen), la Macedonia (Skopje), l’Ungheria (Budapest), Israele (Gerusalemme), l’Olanda (Amsterdam), l’Irlanda (Dublino), la Romania (Bucarest), la Russia (San Pietroburgo), la Scozia (Glasgow), la Spagna (Bilbao), la Svezia (Stoccolma) ed il Galles (Cardiff).
Prima di effettuare la scelta, che verrà comunicata venerdi alle ore 13, l’esecutivo Uefa dividerà domani pomeriggio, le candidate in sei, sette o otto zone geografiche con lo scopo di assicurarsi che l’Europeo si giochi realmente in ogni parte del continente, come voluto dal presidente Michel Platini.
Verranno comunque evitate le distanze eccessive in seno ai singoli gironi. Una stessa squadra non potrà così per esempio disputare un gara a Bilbao ed un’altra a San Pietroburgo nel proprio gruppo. Sempre domani, l’esecutivo Uefa designerà le sedi delle finali di Champions ed Europa League per la stagione 2015-2006 e farà un primo punto su Euro 2016.
Venerdì invece, si parlerà solo di Euro 2020 e si passerà al voto. Non vi saranno presentazioni da parte delle delegazioni di candidati. L’esecutivo sceglierà sulla base dei documenti a disposizione e del rapporto della commissione di valutazione. Questi è molto positivo riguardo a Roma. L’Olimpico dovrà essere ristrutturato entro il 2017, con maggiori posti macchina.
Ma per il resto, nonostante qualche dubbio sulle modalità di finanziamento dei lavori, tutto pare ideale, dal sostegno politico, ai trasporti. A proposito di voti, l’Uefa ha già deciso la procedura. Non potranno esprimersi i membri della nazionalità delle candidate, ma solo quando il voto interesserà la loro federazione.
Dei 17 membri dell’esecutivo, solo 7 (il francese Platini, il turco Erzik, il cipriota Lefkaritis, il norvegese Espelund, l’ucraino Surkis, lo svizzero Gillièron e lo slovacco Frantisek) parteciperanno a tutte le votazioni. L’esecutivo sceglierà in primis la città che accoglierà la fase finale. In questo caso non potranno votare nè il tedesco Niersbach nè l’inglese Gill.
Quindi, seguendo le ripartizioni geografiche, l’esecutivo designerà le quattro città che ospiteranno tre gare di girone ed un quarto di finale, per infine determinarsi sulle otto che accoglieranno tre gare di girone ed un ottavo di finale.
Fabio Colosimo