Parma, Tommaso Ghirardi torna al timone dei ducali

”C’e’ stata tanta gente che m’ha scritto in tanti modi, attestandomi la propria vicinanza e la propria comprensione. Ne ho ricevuti piu’ di duemila, tra lettere e mail….

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”C’e’ stata tanta gente che m’ha scritto in tanti modi, attestandomi la propria vicinanza e la propria comprensione. Ne ho ricevuti piu’ di duemila, tra lettere e mail. Sono le persone a cui io devo ancora il mio impegno per questa societa’. Il mio ritorno non significa che ho chiuso la strada legale, la battaglia dei ricorsi. Non potevo, pero’, tradire la fiducia di questa gente. Non potevo non tornare in sella”. Con queste parole, Tommaso Ghirardi, suggella il suo ritorno al timone del Parma. Tre mesi dopo l’annuncio delle sue dimissioni in seguito alla vicenda delle licenze Uefa che sono costate ai crociati l’Europa League, il numero uno del club gialloblu’ ha annunciato la novita’ in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i tifosi.

”Ho dato le dimissioni a maggio – continua Ghirardi -. Martedi’ scorso il primo cda che si e’ svolto da allora mi ha chiesto, con il collegio sindacale, se volevo ratificarle, chiedendomi di non farlo – ricostruisce Ghirardi -. Non nego che volevo confermarle, perche’ non ho ancora avuto chiarezza in merito dalle istituzioni, ma ho deciso di ritirare le dimissioni e rimanere. Non perche’ siano stati risolti definitivamente i problemi, ma perche’ in questi tre mesi ho avuto troppe manifestazioni d’affetto”. ”Bisogna ripartire – ha aggiunto Ghirardi – da basi forti, che sono i nostri tifosi, la nostra societa’, chi lavora con noi. Una realta’ che non meritava di essere abbandonata. Io dissi che la societa’ era in vendita, che qualcuno se voleva poteva farsi avanti, ma non avrei regalato nulla a nessuno. Nessuno, pero’, si e’ fatto avanti, tanto meno di Parma, ma anche di altre citta’ o di altri Paesi. Mi sono reso conto che il mio abbandono voleva dire far finire il club e non me la sentivo”.

Ghirardi non ha voglia di tornare sull’Europa League e sul Torino che ha preso il posto della sua squadra. ”Parlare del Torino non mi interessa. Sono arrivati settimi e noi sesti. Gli auguro di far bene in Europa, essendo una squadra italiana. La nostra rabbia dovra’ essere messa in campo dai giocatori in maniera corretta. I veri tifosi del Toro con diverse mail mi hanno trasmesso che loro cosi’ non volevano partecipare all’Europa League”. Importante, per il ritorno di Ghirardi ”anche l’avvento di Tavecchio. Con Abete ho sempre avuto un ottimo rapporto, ma e’ finito un ciclo che purtroppo ci ha penalizzato ingiustamente. Confido che questo nuovo ciclo, questo nuovo presidente, questa nuova Figc prenda in esame la nostra situazione e mi dica quello che e’ successo con la licenza Uefa, voglio capire cosa ci e’ successo e se le mie parole di maggio non hanno ancora prodotto provvedimenti disciplinari vuol dire che avevo ragione”