Le ragioni del declino del calcio italiano? Secondo l’allenatore dello Shakhtar Donetsk, Mircea Lucescu, che in passato ha allenato anche in Italia (Pisa, Brescia, Reggiana e Inter), vanno cercate nel difficile momento economico che sta attraversando il Paese e al quale la politica non è ancora riuscita a dare una risposta concreta. “Gli ultimi risultati delle squadre italiane in Europa non sono stati quelli che i tifosi e i media si aspettavano, per questo c’è un po’ di disillusione”, ha affermato il tecnico rumeno ai microfoni di Radio Bellla & Monella, in vista dell’incontro del 19 agosto tra il suo Shakhtar e il Verona di Andrea Mandorlini.
“Le grandi squadre che nel passato vincevano le coppe europee oggi non riescono mai a passare i quarti di finale”, ha fatto notare Lucescu, “e la situazione è abbastanza imbarazzante”. “In tutte le cose però”, ha aggiunto, “ci sono i cicli e il calcio italiano tornerà nella posizione che merita. Anche la situazione politica in Italia ha creato una sensazione di insicurezza per cui la gente è attenta ad altre cose piuttosto che al calcio. Quando l’Italia era una nazione felice e serena gli stadi erano pieni, si vincevano coppe europee, campionati mondiali. Passerà anche questa fase e il calcio italiano tornerà ad essere quello che e’ sempre stato, il numero uno”.
Lucescu ha avuto anche parole di elegio per il nuovo ct della Nazionale, Antonio Conte – “E’ l’uomo giusto perché nella sua carriera ha fatto risultati. Questo è fondamentale. Dà fiducia a tutti gli altri. Crea un ambiente nuovo, non ha paura di ricostruire la Nazionale, sa dosare bene vecchi e giovani” – e per il neo presidente della Figc, Carlo Tavecchio – “Con la sua età, con la sua esperienza, con i rapporti che intrattiene con le grandi realtà del calcio italiano… sono sicuro che sara’ un presidente neutrale che saprà gestire bene il calcio italiano”.