Non ha lasciato indifferenti l’acquisto da parte del Chelsea di Josè Mourinho di ben 3 giocatori dell’Atletico Madrid: Diego Costa, Felipe Luis e Thibaut Courtois sono infatti, assieme a Cesc Fabregàs, i maggiori rinforzi che dovranno permettere all’allenatore portoghese di puntare alla costruzione di una stagione vincente. L’arrivo in rapida successione dei tre maggiori protagonisti del ‘miracolo Atletico’, sono la diretta conseguenza di un progetto tecnico che vuole proporsi fin da subito come l’alternativa agli squadroni spagnoli o tedeschi.
L’ammirazione del tecnico portoghese si è ben presto indirizzata verso i giocatori del club spagnolo, in tempi non sospetti, concretizzandosi in largo anticipo: perché una cosa è l’interesse verso uno di essi, un’altra è l’acquisizione “collettiva” di un blocco, come quello operato chirurgicamente dalla società londinese. Ammirazione nata nel maggio di quest’anno, quando la squadra guidata da Diego Simeone incantò lo Stamford Bridge, eliminando proprio il Chelsea dalla massima competizione europea con un secco 3-1 (in rimonta).
Da lì nasce l’interesse per Mourinho verso i pezzi pregiati della formazione madrilena, capaci di incarnare al meglio ciò che più il tecnico di Sètubal vuole vedere nella sua squadra: lo spirito battagliero e il senso del collettivo. Mourinho, da allenatore d’esperienza qual’è, sa bene che le ragioni del successo dipendono non solo dalle capacità di leadership del tecnico, ma da diversi fattori contingenti, che possiamo definire ‘intermedi’, quali soprattutto la qualità dei giocatori e, più complessivamente, della rosa. E’ un ‘pacchetto’ di circostanze che definiscono poi i risultati sul campo.
Per questo, alla ricerca degli ‘intermediari perfetti’, l’ex allenatore dell’Inter ha deciso di puntare tutto sul “pacchetto Atletico” anziché optare per l’acquisto separato di un solo elemento, cercando poi le altre pedine in giro per l’Europa. Tutto questo allo scopo di ridurre l’incertezza e di massimizzare le possibilità di vittoria per la prossima stagione. Perché, anche se nel calcio due più due non fa sempre quattro, Mourinho ha tenuto conto della variabile più ‘leggibile’ tra quelle che, come detto, potrebbero determinare il successo (o l’insuccesso) dell’annata: ovvero il rendimento recente dei giocatori appena acquistati, l’unico aspetto che veramente può essere controllato e verificato in sede di mercato. Definito ‘perfetto‘ dallo stesso portoghese e addirittura chiuso (salvo sorprese) con un mese e mezzo di anticipo.
Il prezzo pagato dal club di Roman Abramovich per i tre acquisti, è di circa 60 milioni di euro: sintesi perfetta ed equilibrata di campagna acquisti mirata e conclusa a tempo di record senza perdere d’occhio il fair play finanziario, vista anche la fruttuosa cessione di David Luiz al Psg, con la quale il club inglese ha bilanciato le già citate operazioni in entrata. Tempismo, dicevamo, che ha concretizzato l’idea dell’allenatore: portarsi a casa i migliori giocatori sulla piazza della passata stagione, almeno per rendimento. Perché, se è vero che questo poi è determinato da ulteriori fattori (allenatore, lingua, città, aspettative), almeno per il portoghese ci sarà la possibilità di poter contare su un blocco deciso e motivato a confermarsi anche in Inghilterra. Denominatore imprescindibile per puntare ai grandi traguardi.
Fabio Colosimo