Il Campionato mondiale di calcio è stata una grande sfida tra squadre, ognuna delle quali plasmata dalle idee di un allenatore scelto dalla federazione per la missione Brasile 2014. Tanti infatti i nomi prestigiosi sulle varie panchine delle 32 selezioni partecipanti, i cui salari sono spesso stati trascurati per via del clamore suscitato dalle remunerazioni, ben più significative, dei giocatori stessi.
Dati alla mano, si può dire che lo stipendio percepito da ciascun tecnico non è affatto direttamente proporzionale al prestigio della nazionale allenata e, dunque, guidare nazionali come l’Argentina o la Germania non è sinonimo di maggior guadagno.
Al vertice della classifica dei ‘paperoni’ troviamo infatti Fabio Capello, Ct della selezione russa, che, alla stregua dei Ronaldo e dei Messi, percepisce un lauto e cospicuo ingaggio elargito dalla federazione di Mosca e pari a quasi 10 milioni di dollari (secondo i dati raccolti Forbes). Al secondo posto di questa speciale classifica, troviamo il grande deluso di questa rassegna sudamericana, Luiz Felipe Scolari, con uno stipendio che supera abbondantemente i 6 milioni di dollari. Al terzo, invece, Roy Hodgson, con 5,1 milioni, stipendio altissimo se posto in relazione al risultato ottenuto.
Stesso discorso per Cesare Prandelli, dimissionario Ct azzurro, i cui emolumenti si toccano quota 4 milioni, mentre quelli di Joachim Low, fresco campione del mondo con la Germania, non superano i 3,5 milioni. Dicevamo che guidare i top team, per contratto, non sia sinonimo di una maggior ricompensa per il tecnico in questione: emblematico infatti il caso di Alejandro Sabella, selezionatore della nazionale argentina, il cui stipendio concordato con l’AFA non supera i 900.000 dollari.
Quello di Oscar Tabarez vede un corrispettivo ancora più basso: 600.000 dollari, mentre quello del ‘santone’ Louis Van Gaal si attesta a metà della classifica, con un importo pari ai 2,6 milioni di dollari
Fabio Colosimo