Cricca del bagarinaggio in Brasile, si costituisce il manager incriminato

Non c’è pace per la Fifa anche all’indomani della chiusura del Campionato del Mondo che ha sancito la vittoria…

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Non c’è pace per la Fifa anche all’indomani della chiusura del Campionato del Mondo che ha sancito la vittoria della Germania sull’Argentina. Il day-after del gran finale si caratterizza per una notizia che getta nuove ombre sul meccanismo di assegnazione dei biglietti per le gare della Coppa del Mondo e lo scandalo fa saltare una testa. Si tratta del direttore della Match Services, l’azienda svizzera legata alla Federazione internazionale che aveva l’esclusiva per la vendita dei biglietti; la società che è stata coinvolta nello scandalo per la quale alcuni tagliandi sono stati ceduti ad una “cricca” internazionale di bagarini. Il manager si e’ costituito oggi alla polizia brasiliana.

Raymond Whelan era stato arrestato e poi scarcerato la settimana scorsa, con l’obbligo di dimora nel lussuoso albergo Copacabana Palace di Rio de Janeiro. Ma da mercoledì scorso si era reso irreperibile, fuggendo da una uscita di servizio del suo albergo, lo stesso dove la Fifa aveva installato il proprio quartier generale. L’organizzazione messa in piedi da Whelan e dal franco-algerino Mohamadou Lamine Fofana avrebbe incassato circa 60 milioni di euro vendendo biglietti e ingressi vip per le partite del mondiale a prezzi maggiorati. Whelan, accompagnato dal suo legale, si e’ costituito al tribunale di Rio ed e’ stato rinchiuso nel carcere locale. E’ accusato di associazione a delinquere, riciclaggio, bagarinaggio ed evasione fiscale. La polizia brasiliana ha scoperto che il traffico illecito di biglietti destinati a sponsor, ospiti vip e membri delle commissioni tecniche rendeva fino ad un milione di euro a partita e funzionava da almeno gli ultimi quattro campionati del mondo.

Non si tratta della sola persona coinvolta. Gli arresti sono scattati infatti per 11 persone, ma la Federazione internazionale ha tenuto a prendere le distanze dall’accaduto. Il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, nella conferenza stampa di chiusura della rassegna brasiliana ha precisato che la Federazione “non c’entra nulla. Anche in Sud Africa sono state arrestate delle persone, penso che non riusciremo mai a porre fine a questo sistema”, ha detto Valcke. Non è mancata la battuta di Blatter sull’accaduto, più che altro una reazione risentita a chi ha usato il termine “corruzione” per catalogare l’avvenuto. “Quando si parla di corruzione bisogna presentare le prove. Se dite che c’e’ stato qualche errore con i biglietti lo accetto. Ma la corruzione, dov’e’?”, ha detto il numero uno del pallone mondiale.