La popolarità della Coppa del Mondo sta avendo riflessi inaspettati in Egitto, soprattutto dopo il fallimento di un accordo per mostrare le partite sulla tv egiziana. Quando stasera l’Algeria se la vedrà contro la Germania nel secondo turno della Coppa del Mondo in Brasile la maggior partedei tifosi egiziani farà il tifo per loro, una casualità incredibile se si considerano le inimicizie viste durante la gara tra Egitto e Algeria nel novembre 2009, dove ci sono stati attacchi contro gli algerini al Cairo e all’ambasciata egiziana ad Algeri. Mentre alcuni egiziani guarderanno la partita su Bein Sport, il servizio in abbonamento di Al Jazeera, che è fuori dalla fascia di prezzo dell’egiziano medio, molti altri stanno già adeguando le loro parabole per essere in grado di guardare le trasmissioni europee e israeliane non a pagamento.
Prezzi inaccessibili
I prezzi di Al Jazeera sono stati criticati aspramente da tutti, non solo per l’esclusione dei poveri dalla visione delle partite della Coppa del Mondo, ma anche perchè rappresenta un fallimento della diplomazia pubblica, dato che il canale, di porprietà del Qatar, ha suscitato il risentimento tra gli appassionati di calcio, soprattutto quando il regno del Golfo è sotto attaccato per il suo sostegno aiFratelli Musulmani in tutta la regione, che ha portato alla detenzione di tre dei suoi giornalisti in Egitto. Bein Sport fa pagare circa 1, 000 LE (102 euro circa), più di un salario medio settimanale, per un pacchetto di abbonamento calcio, mentre in Israele si può guardare liberamente. “Al Jazeera sta cospirando per costringere le nazioni arabe a vedere i canali sionisti. L’Associazione chiede che tutti gli arabi non guardino i canali sionisti, anche a il prezzo di non guardare la Coppa del Mondo, dato che è possibile guardare le partite sui canali europei attraverso Hotbird e Astra ed altri, invece, sono felici di uardare i canali israeliani in modo libero finché non contribuisce alle casse israeliane”, ha detto un portavoce del premier israeliano Ofir Gendelman che ha voluto accogliere gli spettatori arabi sui canali israeliani, ma i suoi commenti hanno ricevuto risposte decisamente contrastanti.
Una tv che doveva unire
Il lancio del marchio beIN è stato salutato alla fine dello scorso anno dal presidente Nasser Ghanim AL Khelaifi come: “Un potere unico che unisce le persone”. Tuttavia l’effetto di limitare la visione della Coppa del Mondo solo agli abbonati ricchi sembra aver più unito le persone all’ostilità verso l’emittente, con la sensazione che le future Coppe del Mondo dovrebbero essere rese disponibili attraverso la TV egiziana di stato.