Lo scandalo delle partite truccate che ha scosso il calcio turco potrebbe venire riaperto dopo che un tribunale di Istanbul ha ordinato un nuovo processo riguardante diverse persone condannate, tra cui il presidente del Fenerbahce Aziz Yildirim.
Lo scorso agosto il club turco si era visto riconferare l’esclusione dalla Uefa Champions League quando il suo ricorso venne respinto dal Tribunale Arbitrale dello Sport, accogliendo pertanto la squalifica di due anni della UEFA in relazione a tutte le competizione europee.
La UEFA aveva espulso il Fenerbahce a giugno dopo aver giudicando i funzionari del club colpevoli di essersi fatti aiutare nel risolvere alcune partite che le hanno permesso di vincere il titolo nazionale nel 2011. Il club, ora, ha guadagnato una tregua temporanea che consente loro di giocare nel girone di qualificazione di Champions League in attesa di un verdetto finale da parte del CAS.
Il fatto
Nel luglio 2012 un tribunale turco ha condannato 93 imputati, tra cui Yildirim, i dirigenti di diversi club e dei giocatori, in relazione al caso nazionale di match fixing. Yildirim, considerato l’uomo più potente del calcio turco, è stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere, ma è stato rilasciato dopo un anno, in attesa di appello.
Questo appello è stato respinto dalla Corte Suprema turca nel mese di gennaio e Yildirim deve ora sta affrontare almeno due anni in carcere se il verdetto fosse riconfermato. Ma l’ultimo colpo di scena sarebbe quello di un nuovo processo ad alcuni dei condannati che avrà luogo nei cosiddetti ‘Specially Courts’, che hanno curato il caso delle partite truccate, e che furono aboliti nel marzo scorso.
Il portavoce del Fenerbahce Mahmut Uslu ha detto ai media turchi: “Vogliamo un processo equo. Non abbiamo chiesto l’amnistia, l’ottanta per cento del popolo turco crede che questo sia stato un processo iniquo”.
Alberto Lattuada