Mentre milioni di tifosi aspettano il calcio d’inizio della Coppa del Mondo FIFA a San Paolo il prossimo giovedì 12 giugno, PwC ricorre all’econometria per prevedere successi e fallimenti che caratterizzeranno questo evento sportivo mondiale.
“Il numero di giocatori praticanti in ciascun paese, la passione nazionale per il calcio, la lunga tradizione calcistica e la recente condizione atletico-sportiva – spiega Emanuele Grasso, Partner di PwC – emergono come fattori chiave dall’analisi, mentre non si riscontra un forte collegamento tra il totale di medaglie vinte e le dimensioni dell’economia di un paese come viene evidenziato dalle analisi PwC dei Giochi Olimpici”.
La forza delle squadre
Il risultato dell’analisi di queste variabili chiave è il “PwC World Cup Index” (si veda tabella): una valutazione qualitativa della forza calcistica relativa per ogni paese.
Il Brasile è il favorito quest’anno, grazie alla tradizione calcistica e al vantaggio di giocare in casa; ma Germania, Argentina e Spagna saranno sfidanti durissimi. L’Italia, pur classificandosi tra le prime sette dell’indice, ha di fronte a sé una dura battaglia per avanzare dal proprio gruppo al passaggio successivo, dato il ranking delle sue rivali dirette Inghilterra e Uruguay.
Il “fattore casa”
Il paese ospitante gode in media del “fattore casa”, come emerge dal modello e può attendersi un avanzamento per i due turni successivi rispetto ai paesi non ospitanti l’evento (vedi tabella seguente). C’è inoltre un chiaro effetto “casa”, caratterizzato da fattori quali il forte supporto di massa e condizioni climatiche familiari, a conferire per quest’anno una potente spinta a tutte le squadre del Sudamerica.
In più emerge dall’analisi una statistica davvero importante: un paese europeo non ha mai vinto una Coppa del Mondo tenutasi nel continente americano, mentre per una volta una squadra latinoamericana ha vinto una Coppa del Mondo in Europa – il Brasile in Svezia, nel 1958.
Il Gruppo della Morte
Ci sono opinioni discordanti su quale gruppo meriti l’appellativo di “Gruppo della Morte” in questa edizione della Coppa del Mondo 2014. I Gruppi D e G sono i più duri secondo i risultati offerti dall’indice PwC.
Emanuele Grasso di PwC aggiunge: “Il Gruppo dell’Italia raggiunge il punteggio combinato più alto nel nostro indice ed è perciò destinato a essere il “Gruppo della Morte”. Tale dato riflette le forti e collettive tradizioni calcistiche di Uruguay, Italia e Inghilterra, che rappresentano tre paesi nella classifica delle prime dieci di tutti i tempi ad aver tra di loro vinto sette delle precedenti 19 Coppe del Mondo. Sarà dura qualificarsi in questo gruppo per il turno successivo, ma chi dovesse riuscirci, avrebbe una significativa chance di raggiungere almeno i quarti di finale”.
Le squadre che supereranno o deluderanno le attese.
La pubblicazione di PwC analizza e fissa sette variabili utili a spiegare in maniera rilevante le differenze tra le performance dei diversi paesi nella Coppa del Mondo. Tali variabili sono: il numero di atleti praticanti il calcio iscritti nel paese, il numero di spettatori nelle partite della massima divisione nazionale, il numero di candidature a ospitare una Coppa del Mondo, l’appartenenza del paese all’Europa o al Sudamerica.
Il modello di PwC fa una stima comparata del punteggio totale raggiunto da ogni paese nelle sue partecipazioni alla Coppa del Mondo (vedi la nota 1 per una definizione) con il suo singolo punteggio attuale per come mostrato nella Figura 4 qui sotto, che indica come ogni singolo paese abbia superato o deluso le attese in relazione alle stime del modello.
Il Brasile è la squadra ad aver superato le attese nella misura più significativa, raccogliendo 95 punti Coppa del Mondo addizionali rispetto alla stima del nostro modello. Il Brasile ha avuto un successo maggiore in maniera consistente rispetto ad altri paesi con un simile volume di atleti registrati e di pubblico spettatore di massima serie.
La reputazione dell’Inghilterra resta tra le caratteristiche dei paesi che hanno perennemente deluso le aspettative, confermata dalla relativa spiegazione dell’aver raccolto 26 punti in meno rispetto alle stime del modello. In realtà il paese che ha deluso di più sono gli Stati Uniti, che secondo le stime del modello avrebbero dovuto raccogliere ben 76 punti in più, in considerazione dell’abbondanza di calciatori praticanti e della frequente candidatura a ospitare il torneo. In ogni caso, si noti che tali stime non prendono in considerazione il fatto che, rispetto agli altri paesi, una larga proporzione dei praticanti è in realtà di sesso femminile. Ciò si riflette coerentemente con il dato che vede gli USA aver raggiunto maggiori successi nella Coppa del Mondo femminile.