Il presidente della Fifa Sepp Blatter ha detto di essere determinato a risolvere l’impasse tra Palestina e Israele e lo farà al Congresso della FIFA previsto a San Paolo poco prima della Coppa del Mondo, quando la questione è ufficialmente all’ordine del giorno. Blatter è tornato nella regione per dei colloqui cruciali con entrambe le parti, ma ammette che potrebbe rivelarsi difficile convincere Israele ad accettare un compromesso che permetterà ai giocatori palestinesi e ad i funzionari di muoversi liberamente nei territori occupati. Blatter ha detto al presidente palestinese Mahmoud Abbas, in un incontro avvenuto lunedi, che “si troverà una soluzione”, ma che “non sarà così facile”. Il presidente della Fifa ieri ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un altro sforzo per fare una sorta di passo avanti verso un rapporto di lavoro tra le due parti, che possa poi sfociare concretamente durante i lavori del Congresso. Nonostante l’istituzione di una task force di mediazione che coinvolge sia l’UEFA, di cui Israele è un membro, che la Confederazione calcistica asiatica, che comprende Palestina, sembra essere stato fatto troppo poco fino ad ora.
Il tempo stringe per Blatter
Blatter vuole che entrambe le parti firmino un memorandum politicamente simbolico d’intesa al Congresso, ma il tempo stringe; Blatter ha iniziato la sua visita in Medio Oriente partendo dalla Giordania, dove ha incontrato il vice-presidente asiatico della Fifa, il Principe Ali, invischiato in una lotta di potere politico con il capo della AFC Sheikh Salman. Blatter ha descritto la Giordania come un “hub per la pace”, sottolineando l’importanza del paese che ospiterà la Coppa del Mondo Under 17 Femminile, soprattutto dopo il successo della campagna del principe Ali che permettere alle donne musulmane calciatrici di indossare il velo nelle partite ufficiali. Quando si è trasferito a Ramallah in Cisgiordania, Blatter si è unito in una conferenza stampa al capo del calcio palestinese Jibril Rajoub che ancora una volta ha descritto Israele come “bullo del quartiere”. Rajoub ha avvertito che chiederà sanzioni contro la FA israeliana a meno di tangibili miglioramenti, ma Blatter sta mettendo una sottile pressione sui palestinesi, non per chiedere la sospensione di Israele dalla FIFA, ma per iniziare colloqui di mediazione che spera daranno i loro frutti. “Penso al Congresso, dovremmo cercare di essere nello spirito sportivo e non nello spirito della pena”, ha detto. ”Io sono un ottimista, alla fine dell’anno avremo trovato una soluzione e presenteremo la soluzione alle autorità politiche. Sicurezza significa anche che le persone possono entrare e uscire dalla Palestina avendo il diritto di giocare in competizioni FIFA o in competizioni asiatiche”.