La Uefa ha vinto una sfida legale relativa alle proprie regole del fair play finanziario attraverso la Commissione europea. Le regole, che richiedono ai club di muoversi finanziariamente verso il pareggio e recentemente applicate per la prima volta, sono state sfidate lo scorso anno da Daniel Striani, un agente di calciatori.
Striani, rappresentato da un avvocato belga, Jean-Louis Dupont, sostenne che le norme avrebbero limitato gli investimenti dei club, restringendo ulteriormente il potere dei grandi club, smorzando i salari e le indennità di trasferimento che avrebbero causato l’inflazione dei giocatori.
La risposta della CE
In una lettera inviata a Striani, con in copia la Uefa, la CE ha respinto la denuncia, dicendo che non intende indagare ulteriormente; in essa ha sostenuto che le norme del fair play finanziario si applicano ai club, non ai procuratori dei giocatori, e quindi Striani non ha alcun interesse legittimo a lamentarsi.
La CE ha inoltre detto che la denuncia di Striani secondo cui il FFP diminuirebbe l’attività di trasferimento non era stata ulteriormente motivata e che nessun club ha fatto alcuna denuncia alla CE, con le organizzazioni e le federazioni dei club rappresentati nella Uefa che sostengono oltretutto all’unanimità le regole introdotte.
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La risposta della CE, che concede a Striani ancora quattro settimane per presentare un appello prima di diventare definitiva, è uscita a distanza di solo pochi giorni da quando la Uefa ha concluso accordi transattivi con otto squadre, tra cui i campioni della Premier League del Manchester City, che si sono trovati ad aver violato il fair play finanziario proprio in questa stagione. Il City ha accettato a malincuore il 16 maggio una sanzione massima di 60 milioni da pagare in tre anni e la limitazione a 21 giocatori da presentare nella lista della prossima Champions League, oltre che a mantenere i salari al loro livello attuale.
La Uefa si è consultata a lungo con la CE sulla lavorabilità nel diritto europeo delle sue regole, che si dice abbiano lo scopo di aiutare i club a non spendere troppo e ad essere finanziariamente sani. Un portavoce ha detto: “La UEFA è lieta di questa decisione da parte della Commissione Europea, una vittoria che ci fa capire come essa sostenga tutti gli aspetti della normativa del fair play finanziario”.