ECA, alla Liuc presentato lo studio sui trasferimenti nel calcio

Tra gli ospiti illustri alla presentazione del report sui trasferimenti c’erano l’ad bianconero Beppe Marotta, Ernesto Paolillo, Umberto Gandini e il presidente della Figc, Giancarlo Abete.

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La European Club Association (ECA) ha deciso di commissionare lo “Study on the transfert System Europe” con l’obiettivo di identificare ed analizzare le dinamiche che caratterizzano l’attuale sistema dei trasferimenti in Europa. Lo studio è stato presenteato oggi a Castellanza presso l’università Liuc protagonista principale, insieme a PwC, della realizzazione del progetto.

I trasferimenti

Il numero totale dei trasferimenti internazionali effettuati dai club europei analizzati è di 14.322, per un controvalore totale di $5.147m. Il 66% di questi trasferimenti è stato originato da transazioni avvenute all’interno del territorio UEFA, mentre il restante 34% è stato equamente distribuito tra trasferimenti in entrata e in uscita da e verso Paesi non-UEFA.
I club europei hanno avuto un saldo entrate/uscite negativo verso il Sud America e l’Asia, con cessioni nette rispettivamente di 59 e 342 giocatori. Questo dato dimostra come siano stati trasferiti più giocatori dall’Europa al Sud America e all’Asia che viceversa. Tale saldo negativo è stato quasi interamente compensato da un bilancio positivo di trasferimenti dall’Africa, con 307 acquisizioni nette.
In termini di valore dei trasferimenti, i club europei si sono scambiati $4.007m, mentre hanno trasferito $801m a Paesi non-UEFA incassandone $339m, per una spesa netta di $462m. L’uscita netta di cassa più ingente è stata indirizzata verso il Sud America (€527m netti spesi), mentre i trasferimenti con i club asiatici hanno generato delle entrate nette per $135m.

FOCUS SUI TRASFERIMENTI INTERNAZIONALI E DOMESTICI DELLE 5 TOP LEGHE EUROPEE

Nello studio sono stati inoltre analizzati tutti i trasferimenti internazionali e domestici effettuati dai club delle 5 top leghe europee, che durante le due stagioni sportive 2011/12 e 2012/13 sono stati 5.491, per un controvalore totale di €4.853m. Solo 1.110 trasferimenti (20%) sono avvenuti tra i club delle 5 top leghe, mentre 2.935 (o 54%) sono stati invece i trasferimenti in uscita verso i club militanti nelle rispettive divisioni inferiori o in altre leghe e 1.446 (o 26%) quelli in entrata. Ciò ha prodotto un flusso netto in uscita di 1.489 giocatori.
I trasferimenti in uscita verso le divisioni minori rappresentano una cospicua parte di tale flusso, a causa dell’elevato numero di giocatori mandativi a giocare in prestito. Per quanto riguarda il valore dei trasferimenti, nelle due stagioni analizzate i club appartenenti alle 5 top leghe europee si sono scambiati tra loro €2.661m, mentre hanno trasferito €1.551m ai club appartenenti ad altre leghe incassandone €642m, per un deficit di €909m.

METODOLOGIA: SEGMENTAZIONE IN GRUPPI E CLUSTER

Al fine di ottenere una visione più dettagliata dei trend che caratterizzano il mercato dei trasferimenti in Europa, i 54 Paesi UEFA sono stati ulteriormente segmentati in 3 budle (high, medium e low) e i club delle 5 top leoghe in 4 cluster, sulla base del loro piazzamento in classifica durante le stagioni sportive analizzate.
I club appartenenti ai Paesi dell’high bundle sono quelli calcisticamente più sviluppati e generano circa l’82% dei ricavi complessivi del calcio Europeo.
I Paesi dell’high bundle detengono inoltre il 71% del Prodotto Interno Lordo europeo. Ciò dimostra come vi sia una forte correlazione tra il business calcistico e il resto dell’economia reale. I ricavi aggregati del calcio europeo sono cresciuti considerevolmente dal 2007 a oggi, con un aumento annuale medio del 5,6%. La spesa totale per i trasferimenti è rimasta tuttavia stabile (in media pari a €3bn ogni anno) e la sua incidenza sui ricavi aggregati è diminuita dal 28% (nel 2007) al 22%. Nello stesso periodo, gli stipendi dei giocatori sono aumentati annualmente dell’8,5%, assorbendo larga parte del surplus generato dalla crescita dei ricavi.

REDISTRIBUZIONE DEL DENARO E EQUILIBRIO COMPETITIVO

Lo studio dimostra che l’attuale sistema dei trasferimenti garantisce la redistribuzione del denaro dai club più ricchi a quelli con una disponibilità finanziaria inferiore: nelle due stagioni sportive analizzate i club dei Paesi dell’high bundle hanno ridistribuito 1.054 giocatori nel resto del mondo. Lo stesso trend si è verificato anche considerando i soli trasferimenti realizzati dai club delle 5 top leghe europee, dove i club del primo e del secondo cluster, ossia i club classificati nelle prime dieci posizioni delle rispettive leghe, sono stati esportatori netti verso tutti gli altri club con un flusso netto in uscita di 877 giocatori.
Un simile effetto redistributivo è riscontrabile anche in termini di valore dei trasferimenti: i club appartenenti alle nazioni dell’high bundle hanno ridistribuito $1.028m verso i club del resto del mondo, mentre in ottica 5 top leghe, i club dei cluster 1 e 2 hanno avuto un flusso monetario in uscita di €904m verso gli altri club.
Il numero di tifosi può essere considerato il driver che più influenza la capacità dei club di generare fatturato. I club con un’ampia tifoseria sono tendenzialmente in grado di generare maggiori ricavi commerciali e maggiori ricavi da diritti televisivi rispetto ai club con un bacino di tifosi inferiore. Grazie all’effetto redistributivo generato dal mercato dei trasferimenti, i club più ricchi trasferiscono parte di tale fatturato ai club con disponibilità finanziarie inferiori, contribuendo così a preservare l’equilibrio competitivo.Senza il mercato dei trasferimenti, i sopra citati €904m non verrebbero più ridistribuiti dai club dei cluster 1 e 2 ai club più piccoli. L’equilibrio competitivo sarebbe quindi compromesso e il gap tra top player/club ricchi e altri giocatori/club piccoli potrebbe aumentare significativamente, così come i salari dei top player. L’equilibrio competitivo è inoltre dimostrato da numerosi altri elementi tra l’cui l’elevato ricambio di club che negli ultimi 10 anni hanno preso parte alle competizioni UEFA: 578 società differenti in totale per una media di 11 club per Paese.

LIBERTA’ DI MOVIMENTO

La libertà di movimento dei giocatori è garantita dal sistema attuale, i trasferimenti a parametro zero hanno rappresentato infatti il 73% (o 10.431) del numero totale di trasferimenti effettuati dai club europei (14.322). Prestiti e trasferimenti a titolo definitivo hanno invece rappresentato rispettivamente il 14% (1.975) e 13% (1.916).
Il valore medio dei trasferimenti è stato pari a $0,4m considerando tutti i tipi di trasferimento, mentre aumenterebbe a $2,7m se solamente i trasferimenti a titolo definitivo fossero considerati nel calcolo.

CONTRIBUTI DI SOLIDARIETÀ FIFA

Ipotizzando che il tasso di solidarietà FIFA (5% del valore dei trasferimenti) fosse stato rispettato in ogni singola transazione, l’ammontare teorico massimo dei contributi di solidarietà derivanti dai trasferimenti internazionali effettuati dai club Europei sarebbe dovuto essere pari a $257m. Tuttavia, i contributi di solidarietà effettivamente pagati sono stati pari a $57,9m (1,15% del valore dei trasferimenti), un gap di circa $199m rispetto al sopra citato importo teorico.
I contributi di solidarietà generati dai trasferimenti tra club europei ammontano all’1,28% (o $50,2m) del valore dei trasferimenti, mentre i contributi pagati ai club di Paesi non-UEFA sono stati lo 0,88% (o $6,9m) e lo 0,24% (o $0,8m) quelli incassati.

COMMISSIONI DEGLI AGENTI

Ulteriori analisi sono state condotte sul ruolo degli agenti nell’attuale mercato dei trasferimenti. A tal proposito sono state analizzate solamente le commissioni erogate agli agenti dai club, escludendo pertanto le commissioni pagate dai giocatori al proprio agente. Durante le due stagioni sportive analizzate, le commissioni incassate sono state pari a $254m, equiparabili a circa il 14,6% del valore degli 865 trasferimenti in cui un agente ha fatto da intermediario ($1.740m). La maggior parte di queste commissioni, pari a $211m (o 83%), è riconducibile ai trasferimenti avvenuti tra club appartenenti ai Paesi UEFA. Il 54% dei 1.506 prestiti in uscita effettuati ha riguardato giocatori di età inferiore ai 23 anni. L’età media dei giocatori concessi in prestito è stata pari a 23,7 anni.

Un trend simile è stato osservato anche per i 1.780 prestiti in entrata, di cui il 60% ha riguardato giocatori under 23.
Il fenomeno dei prestiti è stato ulteriormente analizzato dalla sola prospettiva delle 5 top leghe, considerando quindi anche i prestiti domestici. Il numero totale dei prestiti realizzati dai club delle 5 top leghe è stato 2.355, pari al 43% del totale. Solamente l’11% di tali prestiti è però stato a titolo oneroso.
Il 69% dei 1.990 giocatori concessi in prestito dai club delle top 5 leghe è stato indirizzato verso i club delle rispettive divisioni inferiori. Questo fenomeno può essere considerato “salutare” poiché costituisce un’opportunità di sviluppo per i giovani giocatori, e consente ai club delle divisioni minori di disporre in rosa di giovani talenti ad un costo limitato.

CONCLUSIONE

Dallo studio emergono numerosi indicatori che dimostrano come il sistema di trasferimenti attuale garantisca la libertà di movimento dei giocatori e la redistribuzione del denaro dai club ricchi a quelli con minori risorse finanziarie. L’equilibrio competitivo esiste ma potrebbe essere migliorato definendo un maggior livello di trasparenza sui prestiti, sulle commissioni degli agenti, e sul meccanismo dei contributi di solidarietà.