Malago', la Serie A non e' piu' un bel campionato

“Quello che sta finendo non è stato un bel campionato, anche se la Juve è stata mostruosa,…

Calcio 2005/2006

“Quello che sta finendo non è stato un bel campionato, anche se la Juve è stata mostruosa, la Roma fantastica. Però da troppi mesi tutto è bloccato su queste posizioni, in un campionato livellato verso il basso, come mostra anche l’andamento nelle coppe europee”. Questo il parere che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso a Radio Anch’io Lo Sport su Radio1. “Quest’anno per salvarsi non occorrerà fare 40 punti, ne basteranno anche molti meno – ha proseguito -, ci sono state tante partite non belle, condite da uno spettacolo negli stadi disarmante. Certo vanno fatti i complimenti alla Juve e un in bocca al lupo per la conquista dell’Europa League, la Roma è stata ottima, ma con quei numeri doveva vincere il campionato. Bisogna fare qualcosa”.

I difetti per Malago’

Il presidente del Coni ha ribadito di amare il calcio, ma di non poter fare a meno di vedere i difetti. “Il calcio versa all’erario più di un miliardo all’anno e dal Coni riceve poche decine di milioni per l’attività, non bisogna dimenticarlo – ha sottolineato Malagò -, ma bisogna chiedersi perchè pochi anni fa la serie A era il primo campionato al mondo e ora siamo scivolati indietro. Non abbiano i soldi degli sceicchi che hanno comprato grandi club all’estero, per questo dobbiamo trovare delle alternative, con una politica intelligente. Quasi ne faccio una malattia – ha concluso -, se penso che quando avevamo il vento in poppa, invece di spendere e spandere in ingaggi favolosi a giocatori non eccelsi, i presidenti avrebbero potuto investire qualche milione per fare un mutuo e rifare lo stadio. È stata una scelta scellerata”.

Il Report 2014

“Il calcio con tutte le sue criticità è tuttora il calcio: il movimento che dai 6 ai 16 anni, vanta un quarto di tutti tesserati dello sport italiano. Il 25% dei ragazzi e delle ragazze. In Europa i praticanti sono 17,7 milioni, in Italia 1,1, cioè l’8% di quelli che giocano a calcio in Europa. Sono numeri favolosi. Dispiace e fa rabbia che questi numeri non siano capitalizzati al meglio». Lo disse il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo alla presentazione del ReportCalcio 2014, pubblicato dal Centro Studi, Sviluppo ed iniziative Speciali della Figc con la collaborazione dell’Agenzia di Ricerche e Legislazione (Arel) e PwC, “Il mondo del calcio ha una grande potenzialità – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – Non bisogna accontentarsi di questi numeri. Se migliora il calcio, migliora lo sport nel paese, migliora il Coni, e il sistema italiano. Ed è fondamentale”.

Ricavi da stadio imbarazzanti

“È indecente la percentuale dell’8% determinato dai ricavi da stadio. Tra un pò arriviamo a zero. Forse è dovuto anche al fatto che i diritti tv sono talmente cresciuti, ma questa è la vera sfida: arrivare al 25-30%. Dall’8% andiamo dove arrivano gli altri – ha continuato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha spronato i rappresentati del calcio italiano riuniti a Roma per la presentazione del ReportCalcio 2014, – Colpa degli stadi? Soprattutto degli stadi. È inequivocabile.
Il nostro campionato lo facciamo diventare il più intrigante del mondo, ma rispetto a Spagna e Inghilterra non è una lotta proprio all’arma bianca. Si è creato un gap importante che non aiuta chi vuole andare a vedere le partite». Malagò riconosce comunque che il calcio “è e sarà sempre la costola più importante e componente del nostro mondo”.