Milan, Lim offre 300 mln per il 51%. Ma per Fininvest il club vale di più

La maglia rossonera realizzata da AdidasTrecento milioni di euro per  acquistare il 51% del Milan. Sarebbe questa,…

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La maglia rossonera realizzata da AdidasTrecento milioni di euro per  acquistare il 51% del Milan. Sarebbe questa, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo As, l’offerta che l’uomo d’affari di Singapore Peter Lim si appresterebbe a presentare alla Fininvest della famiglia Berlusconi per rilevare la quota di maggioranza del club rossonero. 

Nei giorni scorsi il vicepresidente del Milan, Barbara Berlusconi, aveva annunciato che il club rossonero è alla ricerca di un socio di minoranza, cui vendere una quota del 20-30%, per finanziare la costruzione del nuovo stadio. Tuttavia Lim, che in passato aveva provato senza successo a rilevare il controllo del Liverpool e dell’Atletico Madrid e che attualmente ha manifestato interesse per acquistare la maggioranza del Valencianon sarebbe interessato a una quota di minoranza del Milan. Il suo obiettivo, scrive ancora As, è quello di arrivare alla maggioranza del club.

Il quotidiano spagnolo ha aggiunto anche alcuni dettagli sul primo contatto tra le due parti. Lim, accompagnato da Jorge Mendes, procuratore tra gli altri di Cristiano Ronaldo, avrebbe incontrato a Milano Adriano Galliani, accompagnato dal procuratore Giovanni Branchini e nelle prossime settimane sarebbe in programma un nuovo incontro per verificare se ci sono spazi per portare avanti la trattativa.

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Peter Lim

Se le cifre indicate da As dovessero corrispondere al vero, l’offerta di Lim per il 51% del club sarebbe in linea con la valutazione media delle società calcistiche quotate in borsa o che hanno recentemente cambiato proprietà. Come rilevato da Calcioefinanza.it lo scorso 6 marzo se il Milan fosse valutato utilizzando come riferimento i multipli delle altre società quotate in borsa il suo enterprise value (EV) sarebbe pari a circa 600 milioni. I 300 milioni che Lim sarebbe disposto a mettere sul piatto sarebbero dunque congrui con questa valutazione.

Tale valutazione non sarebbe tuttavia in linea con le aspettative della Fininvest. Nel bilancio della holding presieduta da Marina Berlusconi il 99,9% del Milan è infatti iscritto a 357,67 milioni. A questa cifra, che secondo gli amministratori della holding  è comunque inferiore al patrimonio netto del club, vanno aggiunti i debiti per circa 270 milioni. Solo così si superano ampiamente i 600 milioni di enterprise value.

Ma non è tutto, la valutazione del 99,9% del Milan nel bilancio Fininvest è una valutazione prudenziale, calcolata da un esperto indipendente solo ai fini della redazione del bilancio. Tutte le volte che in via Paleocapa si è affrontato il discorso della valutazione del club ai fini di una possibile cessione o della vendita di una quota di minoranza, le cifre in ballo sono sempre state più alte, arrivando a sfiorare il miliardo di euro per il 100% del club.

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C’è da dire che in questo momento gli affari per la holding controllata dalla famiglia Berlusconi non vanno più a gonfissime vele come qualche anno fa. Dalle quattro società operative controllata dalla Fininvest, solo Mediolanum è stata in grado di girare risorse alla holding (circa 300 milioni tra il collocamento del pacchetto del 5,61% e il dividendo relativo all’esercizio 2013).

Mediaset, che quest’anno non ha distribuito dividendi alla holding, dovrebbe utilizzare i 283 milioni incassati dal recente collocamento del 25% di Ei Towers non per remunerare l’azionista ma per finanziare l’acquisto dei diritti tv della Champions League per il triennio 2015-2018, mentre Mondadori, impegnata in un ambizioso piano industriale al 2016, dovrà limitare le perdite che nel 2012 (-166,1 milioni) e nel 2013 (-185,4 milioni) sono state oggettivamente pesanti. Impresa tutt’altro che semplice, visto che il mercato pubblicitario, soprattutto per i periodici, continua a essere negativo.

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In questo contesto, dunque, se l’offerta di Lim per il Milan dovesse essere concreta e non una semplice indiscrezione di stampa, non è affatto escluso che i vertici della Fininvest possano prenderla in considerazione, nonostante la valutazione del club sia inferiore alle aspettative. Come ha recentemente ricordato Silvio Berlusconi in persona, negli ultimi anni, nonostante il lavoro fatto per ridurre i costi nelle ultime due stagioni, il Milan è costato alla Fininvest in media 50 milioni l’anno.