“Mazzarri ha la nostra fiducia, sta facendo il massimo. E’ una certezza ed il pilastro su cui si fonda la ricostruzione”. Lo dice il direttore generale dell’Inter, Marco Fassone, ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Radiouno elogiando il lavoro dell’allenatore nerazzurro. Il dirigente traccia poi le linee guida del prossimo mercato estivo. “Dobbiamo investire bene specie pensando al ‘fair play finanziario’ – spiega – non è che il denaro non ci sia. Bisogna spenderlo bene cercando di non fare errori e recuperare il gap con i battistrada sapendo di doverlo fare in fretta ed il prima possibile”. Come scritto da Calcio&Finanza in data 1 febbraio, Inter e Roma, che fino a questo momento non hanno le carte in regola per centrare i target previsti dal regolamento Uefa sul Fair Play Finanziario, potrebbero avere più tempo per raggiungere l’obiettivo dell’equilibrio gestionale. Sul tavolo dell’Eca, l’associazione guidata dal presidente del Bayern di Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, che riunisce le principali società calcistiche europee, ci sarebbe infatti ancora una bozza, redatta dai tecnici della Uefa, contenente un aggiornamento delle norme che disciplinano il Financial fair play. Erick Thohir, in questi giorni a Milano per delineare il futuro dell’Inter sia societario che sportivo, ha in eredità un club che nelle ultime due stagioni ha messo isieme un rosso complessivo di 157 milioni, quasi 3 volte e mezzo di più del rosso di 45 milioni ammesso dalla Uefa come soglia massima per ottenere la licenza di partecipare alle competizioni europee nel 2014/15. Nelle pieghe del regolamento sul fair play finanziario c’è tuttavia una clausola, fortemente voluta dall’ex ad del club nerazzurro Ernesto Paolillo, che consentirebbe a Roma e Inter di ridurre in modo consistente il rosso. Tale clausola prevede che, solo per il bilancio al 30 giugno 2012, non vengano contabilizzati tra i costi gli ingaggi dei calciatori messi sotto contratto il 1° giugno 2010. Secondo una stima approssimativa e utilizzando un’interpretazione estenisva del regolamento si tratterebbe di circa 100 milioni per i nerazzurri e di circa 40 milioni per i giallorossi. Ma anche in questo caso Inter e Roma si avvicinerebbero solo alla fatidica soglia dei 45 milioni, considerato che il rosso delle ultime due stagioni sarebbe comunque superiore ai 50 milioni per entrambe i club. Serviranno dunque buoni argomenti per convincere Platini a chiudere un’occhio. “L’Inter ha ancora debiti da smaltire e che negli ultimi anni ha subito perdite importanti, ma siamo sulla strada virtuosa e ora bisogna investire bene, senza fare errori, cercando di recuperare la competitivita’ in fretta, il piu’ rapidamente possibile” ha detto il dg nerazzurro.

L’Inter del futuro
Il magnate indonesiano “ha in testa una squadra molto equilibrata, con un’eta’ media attorno ai 26 anni – prosegue Fassone – Vuole fare crescere i giovani ma affiancandoli a campioni con esperienza. Andremo a pescare in bacini eterogenei, fra campioni affermati come Vidic e giovani di grande prospettiva. Sempre con un occhio ai conti perche’ la parte che incide di piu’ sulla salute economica di una societa’ sono gli stipendi e i valori di ammortamento degli stessi”. Nessun dubbio su chi deve guidare l’Inter del futuro. “Mazzarri e’ un eccellente allenatore, uno dei migliori con cui abbia mai lavorato, che trasferisce tutte le sue conoscenze ai giocatori – sottolinea Fassone – E’ un momento complicato, e’ difficile gestire i cambiamenti a livello societario e anche al Milan stanno vivendo una situazione simile. Ma Mazzarri ha fatto e sta facendo il massimo e riscuote la fiducia della proprieta’. E’ uno dei pilastri su cui si fonda la ricostruzione, un punto di riferimento importante”.