Un polo sportivo che possa divenire la “casa Italia” del calcio giovanile nazionale. Questo sarebbe il progetto della FIGC per recuperare lo stadio Flaminio e restituirlo alla citta’ di Roma facendone così un polo sportivo a carattere nazionale. Ieri la giunta capitolina ha assegnato (per un anno ma con possibilita’ di rinnovo) alla Figc la gestione dell’opera dell’architetto Nervi. ”Vogliamo ringraziare il sindaco Ignazio Marino e la giunta capitolina per averci accordato l’opportunita’ per recuperare e restituire a vita un impianto storico come il Flaminio chiuso dal 2012 e ormai in stato di abbandono – commenta il direttore generale della Federcalcio, Antonello Valentini – In questo impianto si e’ giocata la serie A del 1990, quando erano in corso i lavori all’Olimpico in vista dei Mondiali ed il rugby fino a due anni fa. E’ nostra intenzione recuperarlo e restituirlo alla citta’. Abbiamo fatto un sopralluogo con l’assessore Pancalli, ora presenteremo un progetto di fattibilita’ per il recupero e la messa a norma”.
Le spese di recupero andranno dai 12 ai 15 milioni di euro, un progetto ambizioso che non spaventa comunque Valentini, il cui sogno sarebbe quello di far ospitare al Flaminio alcune attivita’ fondamentali della federcalcio, farne un centro di allenamento delle nazionali giovanili e magari farci giocare dall’Under 21 in giu. “E poi ospitarvi il museo della fondazione Nervi. Nessun monopolio la nostra idea e’ quella di coinvolgere nel progetto anche altre federazioni, come pugilato, nuoto e scherma, che gia’ hanno attivita’ all’interno dell’impianto rispettandone le peculiarita’. Dobbiamo verificare i costi”, ha sottolineato Valentini. Il recupero del Flaminio servirà alla FIGC per rafforzare il polo sportivo e culturale al servizio della citta’, dopo il palazzetto dello sport, l’Auditorium e il Maxxi. “Siamo disponibili a giocarci questa opportunita’ e siamo fiduciosi”.