Adidas fa retromarcia in Brasile
sulle magliette a sfondo sessuale

Le magliette della discordia tra Adidas e Brasile
Le magliette della discordia tra Adidas e Brasile

Dopo l’imbarazzo,…

Brasile Adidas
Le magliette della discordia tra Adidas e Brasile
Le magliette della discordia tra Adidas e Brasile

Dopo l’imbarazzo, la retromarcia. Adidas – che dall’anno scorso ha rinnovato la sponsorizzazione con la Fifa fino al 2030 – ha deciso che ritirerà delle magliette realizzate apposta per i Mondiali del Brasile 2014 in calendario la prossima estate. Il colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo, secondo al mondo solo a Nike, ha detto che ritirerà le t-shirt dal commercio dopo le lamentele sollevate dal Ministero del Turismo carioca, secondo il quale è troppo netto il riferimento all’attività sessuale che emerge dal messaggio sulle magliette. Una delle magliette che più è risultata indigesta alle autorità brasiliane ritrae in forma di “cartoon” una formosa ragazza brasiliana in bikini, ai piedi del Pan di Zucchero, con la scritta “Lookin’ to score” quella “Brazil”. A quale tipologia di marcatura alluda la ragazza della maglietta è fin troppo evidente, ai maliziosi.

Adidas ritira la serie limitata per gli Usa

“Abbiamo sempre ascoltato con cura i nostri clienti e le parti interessate, in modo da accogliere le loro reazioni, e in questo caso abbiamo deciso di ritirare questa linea di prodotti”, ha spiegato Adidas in un comunicato. “E ‘ importante sottolineare che si è trattato di una gamma limitata di magliette, che era solo disponibile negli Stati Uniti”, ha aggiunto il produttore tedesco.

Le autorità e la Rousseff contro il turismo sessuale

Il ministero del turismo aveva espresso la sua rabbia e aveva minacciato un reclamo formale internazionale attraverso la sua agenzia di promozione turistica Embratur, accusando Adidas di “associare simboli nazionali al riferimento a connotazioni sessuali”. Lo stesso ministero ha scritto sul suo sito che “ripudia qualsiasi rapporto tra le icone nazionali e immagini che richiamino al ‘sex appeal'”. Secondo l’accusa, questo atteggiamento è contrario alle politiche governative e “contribuisce indirettamente alla commissione di reati come lo sfruttamento sessuale di bambini e adolescenti”. Lo stesso presidente Dilma Rousseff ha detto su Twitter che il Brasile è felice di accogliere turisti, ma fermo e “pronto a combattere il turismo sessuale”. Pur senza riferimenti diretti alla vicenda Adidas, ha detto chiaramente che “il governo aumenterà gli sforzi per prevenire lo sfruttamento sessuale dei bambini e degli adolescenti”.