Juventus paravento italiano deluxe per l'impero Fiat che se ne va

La decisione di ieri di FCA di trasferire le sede legale in Olanda e quella fiscale nel Regno Unito avrà un impatto sulla Juventus e sulla sua situazione finanziaria? L’analisi di Calcio e Finanza.

Juventus vecchio logo (https://depositphotos.com)
(Credit Image: https://it.depositphotos.com)

La decisione di ieri di Fiat-Chrysler di trasferire le sede legale del nuovo gruppo in Olanda e quella fiscale nel Regno Unito avrà un impatto, favorevole o sfavorevole, sulla Juventus e sulla sua situazione finanziaria? Questa la domanda che numerosi lettori di calcioefinanza.it hanno rivolto al nostro sito da quando John Elkann e Sergio Marchionne hanno annunciato la nascita della nuova Fiat Chrysler Automobiles nella conference call di ieri.

Sulla carta la risposta è semplice: non c’è nessuna connessione diretta. Il club bianconero fa infatti parte dell’impero Agnelli in quanto è controllato dalla Exor al 63,7%, la holding della famiglia torinese che è anche il promo socio di Fiat Spa– e quindi della futura Fca– con il 30%. Insomma a livello tecnico non c’è nessun legame diretto tra il club e la casa automobilistica anche se appartengono alla stessa capogruppo.

In questo quadro lo spostamento delle sedi in Olanda e Regno Unito risponde alla necessità di Fiat di una struttura finanziari efficiente allo scopo di essere più competitiva nel suo settore. Il quartier generale legale nei Paesi Bassi consente ad Exor un controllo più fermo sulla società in quanto la legge olandese consente ad alcuni azionisti con requisiti particolari -come nel caso l’Exor- di avere un voto doppio in assemblea. La sede fiscale nel Regno Unito consente invece al nuovo gruppo di vedere gli utili tassati con la corporate tax più bassa dell’Ue -21%- se si eccettua l’Irlanda. Con buona pace dello Stato e del fisco italiano che sembrano aver fatto spallucce in merito a questa decisione dei vertici Fiat.

In linea teorica, quindi, si potrebbe tecnicamente argomentare che con questa nuova struttura la Fiat dovrebbe fare più utili e quindi avrebbe più soldi da girare a Exor che a sua volta potrebbe finanziare più corposamente la Juventus. Il club bianconero, ricordiamolo, al 30 giugno 2013 registrava una perdita di 16 milioni circa. Questo tuttavia rappresent la verità solo in linea teorica. Nella realtà non si verificherà nulla di tutto ciò. Fiat Chrysler è infatti impegnata in una battaglia durissima per la sopravvivenza nel mercato automobilistico mondiale e tutti gli utili saranno utilizzati per finanziare questa battaglia, da cui dipendono tra l’altro numerosi posti di lavoro molti dei quali italiani. Non a caso ieri il cda di Fiat Spa che ha approvato il bilancio 2013- chiuso con un risultato netto di 1,9 miliardi- ha raccomandato di non distribuire dividendi ai soci per l’esercizio 2013.

Se però ci si isola dalla pura tecnica finanziaria si scopre che l’operazione annunciata ieri potrebbe comunque avere un impatto sulla Juventus. Lo spostamento delle sedi all’estero e le dinamiche in corso nel settore auto allontaneranno sempre più la Fiat dall’Italia. Non a caso nell’intervista concessa oggi da John Elkann a La Stampa, il nipote dell’Avvocato sottolinea più volte la sua intenzione che il suo ufficio resterà sempre a Torino, dove ha famiglia e sono cresciuti i suoi figli, quasi a spazzar via dubbi che inevitabilmente ci sono.

In questo quadro la Juventus può giocare un ruolo importante di ancoraggio della dinastia torinese all’Italia. Tanto più se il club non rappresenterà più una zavorra finanziaria per l’Exor e come promesso da Andrea Agnelli riuscirà nel giro di tre anni nell’impresa di camminare finanziariamente sulle proprie gambe senza più dipendere dal sostegno finanziario della capogruppo.

Secondo quanto raccontano, infatti, i corridoi di casa Agnelli al presidente della Juventus, figlio di Umberto e quindi massimo esponente di questo ramo all’interno della dinastia torinese, non garba più di tanto presentare bilanci in rosso, seppure sportivamente brillanti, di fronte a suo cugino di secondo grado John Elkann che in quanto presidente di Exor rappresenta l’azionista di riferimento della Juventus nonché il massimo esponente del ramo Giovanni  all’interno della dinastia che per decenni ha segnato i destini dell’Italia.