La Fifa rottama i premi per il suo comitato esecutivo, messo sotto pressione di recente per i casi di corruzione portati a galla dalla stampa, l’ultimo dei quali ha riguardato l’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. Si tratta del board composto da 25 funzionari di sei continenti, che gestisce il bilancio miliardario dell’Organismo che governa il calcio mondiale e ne approva i contratti televisivi e quelli di sponsorizzazione.
La notizia è riportata dall’agenzia finanziaria Usa Bloomberg, che cita Domenico Scala, nominato a capo di un nuovo organismo di audit e compliance nel 2012. Scala ha detto che i dirigenti hanno deciso di abolire i bonus dopo aver riconosciuto che hanno creato un rischio di comportamenti non etici. La Fifa, organizzazione non-profit, non pubblica i dettagli sui compensi dei suoi funzionari; nel suo rapporto finanziario sul 2012 scrive che ha pagato 33,5 milioni dollari a “dirigenti con responsabilità strategiche”, tra i quali i membri del comitato esecutivo e del comitato finanza.
Blatter li ha voluti legati alla performance economica
“Il Comitato esecutivo della Fifa ha un ruolo decisionale e di controllo, ma non è direttamente responsabile delle vendite”, ha detto Scala in una intervista telefonica all’agenzia Usa. “La scelta di governance è non fornire un bonus per le persone che hanno compiti di vigilanza sulle operazioni”. Dal punto di vista contrattuale, il rapporto dei funzionari con la Fifa non fa esplicitamente riferimento a bonus, motivo per cui non c’è ragione perché venga fatto appello contro questa innovazione. I premi erano stati congegnati dal presidente Sepp Blatter, che li ha voluti basare sulla performance finanziaria dell’organizzazione. A detta di Scala, che non ha specificato gli importi, si tratta di remunerazioni “significative”.
La riforma dopo gli scandali
La scelta di riformare la governance risale al 2011, dopo che alcuni funzionari sono stati sanzionati per irregolarità nelle loro funzioni. I casi hanno visto protagonista, ad esempio, Mohamed Bin Hammam, uno dei vice-presidente della Fifa ed ex numero uno del calcio in Asia: è stato accusato di aver offerto 1 milione di dollari ai funzionari dei Caraibi per sostenere il suo tentativo di spodestare Blatter nella corsa alla poltrona più importante della Federazione. Due membri del Consiglio sono stati sospesi nel 2010, dopo che sono state registrate le loro conversazioni da giornalisti sotto copertura: emergeva come accettassero di vendere i loro voti nella corsa per ospitare la Coppa del Mondo. Ancor più di recente, la Fifa ha riferito come Joao Havelange e il genero Ricardo Teixeira abbiano accettato pagamenti illeciti dal partner per il marketing della Federazione, Isl, in cambio di favoreggiamenti nell’assegnazione dei diritti tv per i mondiali 2002 e 2006.
Con la crisi gli stipendi sono saliti dell’81%
Bloomberg annota come la Fifa abbia resistito alle richieste di pubblicare i dettagli di remunerazione dei dirigenti, compresa quella del suo presidente. Tra il 2008 e il 2012, però, il pagamento del “key personel” è cresciuto dell’81 per cento, emerge dai bilanci. “Il bonus dovrebbe essere riservato alle persone che fanno i soldi, non a quelli che ne giudicano le prestazioni”, chiosa Scala indicando la nuova linea di condotta.