Abolire la sosta di Natale farebbe bene agli incassi delle squadre italiane

La Serie A sembra proprio non volersene accorgere o quanto meno fa finta: il calcio, che lo…

La Serie A sembra proprio non volersene accorgere o quanto meno fa finta: il calcio, che lo si voglia o no, ormai è sempre più un business e in questa ottica bisogna sfruttare tutte le opportunità per incrementare i ricavi

In questo senso la pausa natalizia ha confermato ancora una volta che in Italia si è ancora molto indietro sulla strada del calcio inteso come spettacolo da vendere. In Inghilterra, in tutte le divisioni, sotto Natale non solo si gioca nei week-end normalmente proposti dal calendario, ma si raddoppia l’attività con un turno a Santo Stefano e uno nel giorno di Capodanno. La logica sottostante è che nel periodo di vacanza la gente tendenzialmente è rilassata, ha tempo e ha voglia di intrattenimento. Il risultato è che la stragrande maggioranza dei club inglesi, in tutte le divisioni, registrano i maggiori incassi della stagione tra Natale e l’anno nuovo, dato che con una sapiente programmazione del calendario il primo week-end di gennaio rappresenta un altro boccone invitante: infatti è il turno della sentitissima Coppa d’Inghilterra in cui cominciano a entrare in campo anche le squadre delle divisioni più importanti

D’altronde, chiunque viva o abbia abitato in Inghilterra sa che nel caso di numerosissimi tifosi l’iniziazione allo stadio è avvenuta il giorno di Santo Stefano (Boxing Day in inglese) con il nonno che ha portato il nipote a vedere la sua prima partita dal vivo. Un’iniziazione che poi è divenuta rito familiare negli anni seguenti. Non a caso, sono molte le offerte commerciali e i pacchetti per famiglie che i club lanciano ai tifosi che si recano allo stadio sotto Natale.

Non solo, ma l’effetto di questa iniziativa non si limita al solo tasso di riempimento degli stadi. Contando sul fatto che a Natale la gente ha più soldi da spendere in regali o semplici acquisti, il periodo di fine dicembre è quello in cui negli store degli impianti inglese si raggiungono il massimo di vendite di magliette o oggetti di merchandising

Infine c’è anche un risvolto sportivo non trascurabile. Siccome è il periodo con il maggior numero di spettatori, la Lega cerca di pianificare un gran numero di classiche tra Natale e l’Epifania con il risultato che il periodo rappresenta in molte occasioni uno snodo cruciale della stagione. Basti notare che il Liverpool ad esempio ha incontrato il Cuty a Santo Stefano e il Chelsea il 29 dicembre

Questo intasamento del calendario crea un toboga di partite di cui devono tenere conto tutto il club sin da subito, dai dirigenti in sede di campagna acquisti, dallo staff tecnico in sede di preparazione, sia i calciatori che sanno che non potranno trascorrere il Natale con le famiglie. Un’imbarcata in questa sessione serrata di partite potrebbe, infatti costare caro al termine della stagione  e nei fatti rappresenta una variabile in più nel campionato rendendolo più interessante

In Seria A, invece, nessuno sembra accorgersi di questi benefici, nonostante gli incoraggianti segnali che vengono dalla Serie B dove il presidente della Lega della serie cadetta Andrea Abodi ha istituito con successo un turno a Santo Stefano. Segno inequivocabile che anche in Italia un’iniziativa del genere verrebbe accolta con interesse

Non solo, ma se è innegabile che una tale iniziativa non risolverebbe tutti i problemi del calcio italiano, è altrettanto evidente che affinare la strategia di marketing della Lega di Serie A non farebbe che ben al campionato. Si tratterebbe inoltre di una riforma quasi a costo zero e immediatamente concretizzabile, dato che su questo tema gli organi calcistici non dovrebbero attendere le lungaggini burocratiche e la decisioni del Parlamento come ad esempio sulla legge sugli stadi. Nel cercare di capire perché nessuno si muova su questo tema un addetto ai lavori ha spiegato così la sua maliziosa interpretazione: il numero uno del Napoli Aurelio De Laurentiis è quello che capisce più di tutto di entertainment nel calcio italiano, ma un’iniziativa del genere andrebbe contro i suoi principali interessi industriali visto che Natale è il periodo d’oro delle sale cinematografiche e dei loro incassi.