Milan/Clamorosa retromarcia del Cav. "Galliani resta, anche Barbara ad"

”Al Milan è ritornata la serenità. Adriano Galliani resta al suo posto”. La dichiarazione clamorosa…

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”Al Milan è ritornata la serenità. Adriano Galliani resta al suo posto”. La dichiarazione clamorosa arriva direttamente dal numero uno del club rossonero, Silvio Berlusconi, e arricchisce i capitoli di frasi affidate all’Ansa, in questo caso dalla direzione comunicazione del club, che certificano quanto nella squadra rossonera si navighi a vista. ”Il Milan va avanti con serenità, dopo la cena di ieri Adriano Galliani è più sollevato, tutti restano al loro posto e il Milan prosegue all’insegna dell’unità di intenti”, sottolinea Berlusconi al responsabile della comunicazione rossonera.

Ma non è tutto per i colpi di scena in casa Milan. In una nota serale, il Cavaliere torna a precisare l’evoluzione societaria e annuncia una svolta “dualistica” per il club di via Turati (ora trasferito al Portello): “Sono lieto di comunicare che è stato trovato pieno accordo su un’organizzazione societaria che prevede due amministratori delegati: Adriano Galliani con la delega al settore sportivo e Barbara Berlusconi con la delega agli altri settori dell’attività sociale. Da parte mia ho promesso di essere più vicino alla società e alla squadra”, ha specificato il Cav avviando il nuovo corso. Il dirigente ha commentato lapidariamente, in partenza per Catania con la squadra: “Le parole del presidente sono sacre da 34 anni e non si commentano”. Tra lui e Barbara Berlusconi, sempre attraverso un testo affidato all’Ansa, anche una telefonata che è servita per fissare le parole del Cav. “come dogma” e per aprire a una collaborazione tra i due litiganti.

Sono dunque da cestinare tutti i commenti che hanno riempito i quotidiani: il Galliani furibondo perché Barbara Berlusconi ne ha minato la reputazione internazionale (diffondendo sempre all’Ansa una dichiarazione che sparava a zero sull’operato del manager, dalla gestione della rosa al marketing), la mancanza di eleganza nel richiedere un cambio generazionale, l’accelerazione delle dimissioni a dopo la partita con l’Ajax, o al massimo dopo il derby (comunque entro la fine dell’anno) sono svanite nel nulla? Le riflessioni sul ribaltone interno, con la figlia vulcanica che va allo scontro diretto con un fedelissimo del padre e mostra i muscoli in vista delle altre partite di famiglia (da Forza Italia a Fininvest, passando per Mondadori), si sciolgono come neve al sole?

La netta uscita del presidente rossonero pare voler dire tutto ciò, ma il contrasto con le impressioni e le dichiarazioni del giorno prima resta evidente.  Tanto più che lo stesso Galliani, proprio dopo la cena di Arcore citata anche da Berlusconi e lasciata senza commenti ufficiali (era presente nelle vesti di mediatore anche Bruno Ermolli), era dato per fermamente intenzionato a lasciare in tempi rapidi. Per di più, era trapelato il riferimento sibillino a una “giusta causa” nella sua decisione: un modo per mettere in chiaro che la maxi liquidazione, che come C&F ha spiegato si stava valutando anche in asset Fininvest oltre che in contanti, sarebbe arrivata. In mattinata era attesa una visita di Berlusconi a Milanello, dove avrebbe dovuto spronare la squadra ma – si è appreso in seguito – anche comunicare di persona la decisione di tenere Galliani al suo posto. Il maltempo ha bloccato il suo elicottero, ma il nuovo fuoco d’artificio è arrivato comunque.