Analisi/Nei contratti Adidas-Juve e Nike-United la differenza tra calcio italiano e inglese

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juventus magliaL’accordo commerciale che la Juventus ha recentemente raggiunto con l’Adidas  ha riaperto il dibattito sul valore commerciale del calcio italiano rispetto alle altre leghe europee. L’intesa (per tutti i dettagli si legga l’articolo “Dal 2015-16 la Juve vestirà Adidas Accordo da 30 milioni a stagione” pubblicato su calcioefinanza.it il 24 ottobre) consentirà al club bianconero di incassare circa 190 milioni in sei anni dalla stagione 2015-16, capeggiando così la classifica delle società italiane che ricevono di più dagli sponsor tecnici con circa 31 milioni l’anno.

Il Milan, che ha rinnovato l’accordo con la stessa Adidas nelle settimane scorse, incassa circa la stessa cifra. L’Inter, invece, che ha rinnovato l’accordo con la Nike in agosto, ha ottenuto circa 18 milioni di euro dal colosso americano. Inferiori, invece, le cifre per i club italiani al di fiori delle big three. Il Napoli  ha un accordo storico con la Macron da 7 milioni di euro all’anno. La Roma invece non ha quest’anno sponsor tecnico dopo la rottura con la Kappa e dall’anno prossimo avrà la Nike per circa 8 milioni di euro a stagione. Insomma qualcosa si muove, ma, stando agli esperti del settore, non è ancora abbastanza. L’operazione che ha concluso la Juventus ”è un bell’attestato di forza e considerazione ma non è ancora un segnale di ripresa della salute commerciale” ha commentato Alberto Acciari, presidente della Acciari Consulting, società di consulenza nata nel 1996 e specializzata in marketing communication, nonché docente di Marketing sportivo alla Cattolica di Milano e all’Università di Roma Foro Italico.

In effetti seppure le cifre dei club italiani sembrano importanti restano lontane anni luce da quelle che i grandi club europei riescono a spuntare dai rispettivi sponsor tecnici. Il Real Madrid, ad esempio, incassa 27 milioni l’anno dall’Adidas. Ma soprattutto a colpire è il Manchester United.

manchester united

Il 25 ottobre, infatti, calcioefinanza.it ha pubblicato la notizia che la Nike e il Manchester United sono ormai vicini a rinnovare l’accordo di sponsorizzazione sulla base di un importo complessivo di circa 300 milioni di sterline (351 milioni di euro) per i cinque anni dalla stagione 2015-16 a quella 2019-20. La nuova intesa,  quindi, assicurerà al club inglese un incasso di 58,5 milioni a stagione. Senza contare che il Manchester United, inoltre, dovrebbe inoltre assicurarsi svariati diritti sulle vendite delle magliette. Una clausola che potrebbe valere circa 15 milioni di sterline l’anno, aumentando il valore complessivo dell’operazione a 375 milioni di sterline, ovvero 439 milioni di euro e quindi 87,8 milioni l’anno. Insomma in un anno i Red Devils si intascano dallo sponsor tecnico quasi la metà di quanto la Juventus incasserà in sei anni.

Questo divario (tra il club più popolare in Inghilettra e il suo omologo italiano) è legato alla forza del brand del Manchester United, squadra con tifosi sparso in tutto il mondo (e soprattutto sui sempre più ricchi e importanti mercati asiatici), ma soprattutto al merchandising.

In questo quadro è interessante notare un dettaglio dei due contratti che spiega bene il differente contesto in cui si muovono i due club.

La Juventus sa benissimo che per quanto si sforzi di diventare un brand sempre più internazionale, continuerà nei prossimi anni ad avere la sua base di tifosi principalmente in Italia, E sapendo la cronica difficoltà delle squadre italiane di vendere le proprie magliette ufficiali (anche per gli scarsi controlli sulla contraffazione) , ha preferito concedere ad Adidas la gestione di licensing e merchandising ricevendo un corrispettivo fisso di 6 milioni l’anno. Il Manchester United, invece,  conoscendo la forza della domanda che c’è in tutto il mondo per le magliette dei Red Devils, ha scelta la strategia opposta e ha ottenuto la clausola che consente svariati diritti sulle vendite delle magliette. Una clausola che, secondo il Sun, vale sino a 15 milioni di sterline l’anno, ovvero circa 17,5 milioni di euro.