Voluntary agreement Milan: Fassone in Uefa il 9 novembre per illustrare il piano

Voluntary agreement Milan – Dovrebbe essere giovedì 9 novembre, secondo quanto indicato dalla Gazzetta dello Sport, il giorno in cui l’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, si recherà a Nyon…

Inter - Aek Atene

Voluntary agreement Milan – Dovrebbe essere giovedì 9 novembre, secondo quanto indicato dalla Gazzetta dello Sport, il giorno in cui l’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, si recherà a Nyon per presentare alla Uefa il piano economico-finanziario alla base della richiesta di voluntary agreement e derogare così i vincoli previsti dal regolamento sul Fair Play Finanziario.

Si tratta di una scadenza importante per il club presieduto da Yonghong Li. Se infatti la Uefa giudicherà ragionevole e sostenibile il piano predisposto dal management rossonero, il Milan avrà quattro anni di tempo per portare i conti in equilibrio.

Come evidenziato già in altre occasioni su Calcio e Finanza, in base al regolamento UEFA sul fair play finanziario, modificato nel giugno 2015 (immediatamente dopo la firma del settlement agreement da parte dell’Inter), i club che nei 12 mesi precedenti siano stati oggetto di un cambio di proprietà, possono sottoscrivere un accordo volontario (voluntary agreement) e derogare così alla regola che impone un rosso aggregato massimo di 30 milioni in tre stagioni.

Per poter derogare dalla regola generale sottoscrivendo il voluntary agreement un club deve:

  1. presentare un piano a lungo termine, costituito da un piano finanziario “basato su ipotesi ragionevoli e prudenti” che preveda il raggiungimento del pareggio di bilancio in quattro esercizi;
  2. dimostrare di avere le risorse finanziare a finanziarsi fino al termine del periodo coperto dall’accordo volontario;
  3. presentare un impegno irrevocabile da parte dell’azionista o di una parte correlata a coprire le perdite relative agli esercizi precedenti a quello in cui sarà raggiunto il pareggio di bilancio. Questo impegno irrevocabile – dice il regolamento – dovrà essere sancito per mezzo di un accordo giuridicamente vincolante tra il club e l’azionista (o la parte correlata). Non solo, l’UEFA Club Financial Control Body  potrebbe anche chiedere al nuovo azionista del Milan o a chi lo ha finanziato di presentare precise garanzie finanziarie.

Fassone, come ha avuto modo di indicare direttamente in una recente intervista a La Stampa, conta di presentare un nuovo piano che soddisfi i vertici Uefa. Un piano che, a quanto sembra, dovrebbe avere come scenario base la partecipazione del Milan all’Europa League, oltre che una strategia di crescita dei ricavi sui mercati asiatici differente rispetto a quella indicata nella versione preliminare del piano, che a detta dello stesso Fassone  «erano frecce tracciate sui fogli di carta, mentre ora è tutto più definito e siamo fiduciosi».