Il Benevento e l'energia eolica, ecco il segreto della scalata giallorossa fino in Serie A

Benevento chi è Oreste Vigorito – Se la Spal ha la Vetroresina, il segreto del Benevento è il…vento. Il gioco di parole è necessario, perché alle spalle della società…

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Benevento chi è Oreste Vigorito – Se la Spal ha la Vetroresina, il segreto del Benevento è il…vento. Il gioco di parole è necessario, perché alle spalle della società giallorossa, appena promossa in Serie A per la prima volta nella sua storia, c’è infatti l’energia eolica dell’IPVC di Oreste Vigorito.

La storia che porta il Benevento alla prima storica promozione, però, è lunga. Fondato nel 1929, il club ha militato prevalentemente in Serie C/Lega Pro, cambiando però per ben 8 volte denominazione: l’ultima nel 2005, quando dopo il fallimento dello Sporting FC Benevento, venne creata l’attuale Benevento Calcio. Il “salto di qualità” è arrivato l’anno successivo, con l’entrata in società della famiglia Vigorito, formata dai due fratelli Oreste e Ciro.

Con la nuova proprietà, il Benevento sale in Prima Divisone nel 2007/08, fallendo però la promozione in Serie B ai playoff per tre stagioni consecutive. Una maledizione playoff che prosegue anche nel 2013/14 e 2014/15, dopo stagioni in cui si è sempre piazzato tra le prime sette in classifica. E il 2015 è anche l’anno in cui il sogno dei Vigorito sembra svanire: dopo la morte nel 2010 di Ciro (a cui è stato intitolato lo stadio), Oreste lascia la società.

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La festa del Benevento per la promozione in Serie A (foto Insidefoto.com)

La proprietà passa al duo Fabbrocini-Pallotta, che con Auteri in panchina trasformano il 2015/16 nell’anno buono: stavolta il Benevento non ha bisogno di playoff, conquistando la promozione diretta grazie al primo posto nel girone C. L’estate che segue, però, è tumultuosa: Vigorito esercita l’opzione di salvaguardia e torna in possesso del 50% delle azioni del club sannita, mentre l’altro 50% viene acquisito dalla Millestampe srl di un altro imprenditore campano, Giovanni Lombardi (che lo scorso febbraio ha poi ceduto le quote allo stesso Vigorito, ora in possesso del 100% del club).

Il ritorno di Vigorito coincide, così, con il doppio salto fino alla Serie A, in cui il Benevento allo stesso tempo sconfigge pure la maledizione playoff: nonostante il quinto posto in campionato, i giallorossi superano Spezia, Perugia e Carpi, diventando la seconda peggior classificata in classifica ad approdare in A nella storia dei playoff (dopo la Sampdoria che aveva chiuso sesta nel 2012). Il coronamento di una cavalcata in cui gli Stregoni, sotto la guida dei Vigorito, non è ancora mai retrocessa.

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Benevento chi è Oreste Vigorito, l’energia eolica

Come detto sopra, il suo peso nella storia dell’ascesa del Benevento lo ha l’energia eolica. Già, perché Oreste Vigorito (nato ad Ercolano nell’ottobre 1946, avvocato laureato in Giurisprudenza e Lettere e Filosofia) è diventato uno degli imprenditori più noti in Campania proprio grazie al vento: nel 1993 ha infatti fondato ad Avellino la la Ivpc (Italian Vento Power Corporation).

 

Una sorta di pionieri in Italia dell’energia eolica (tanto da diventare presidente onorario dell’ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento), che gli ha portato grandi affari ma anche qualche problema giudiziario. La sua holding Maluni srl, che raggruppa tutte le aziende del gruppo, ha un fatturato di 83,8 milioni di euro (dato 2015, ultimo disponibile) e nell’ultimo bilancio un utile di 8,2 milioni di euro.

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Tramite la Maluni inoltre controlla anche i suoi altri investimenti: oltre al Benevento, ha interessi anche nel settore alberghiero, internet, elettronica e anche nell’editoria, visto che è il direttore editoriale del sito Ottopagine.it.

Un piccolo impero che è servito al patron del Benevento anche nel calcio, a livello economico. La società giallorossa infatti negli ultimi due anni mezzo (complice la modifica della durata dell’esercizio sociale, passata nel 2015 da seguire l’anno solare a quello sportivo, con conseguente esercizio di soli 6 mesi dall’1 gennaio 2015 al 30 giugno 2015) ha avuto un rosso complessivo a bilancio di 18,3 milioni di euro (-29,7 considerando l’esercizio 2014), con il bilancio al 30 giugno 2016 chiuso a -4,7 milioni, a fronte di ricavi per 1.672.457 euro e costi per 6.354.925 euro.

 

Una società in costante perdita negli ultimi anni, sempre comunque coperta dalla Maluni di Vigorito, che è dovuto intervenire anche nel corso dell’ultima stagione. Aspettando l’aumento dei ricavi per la stagione appena conclusa in Serie B ma, soprattutto, l’ingente aumento del fatturato atteso per la prima, storica, annata in Serie A.