Seconde squadre, Guardiola boccia il modello inglese su tutta la linea

Una bocciatura totale e su tutta la linea è stata riservata ieri da Pep Guardiola al modello inglese delle seconde squadre, ovvero al campionato cosiddetto “riserve” che include tutti…

CALCIO MILAN BARCELLONA CHAMPIONS LEAGUE

Una bocciatura totale e su tutta la linea è stata riservata ieri da Pep Guardiola al modello inglese delle seconde squadre, ovvero al campionato cosiddetto “riserve” che include tutti i team under 23 (ma per lo più formato da under 21) di Premier league. Il tema, peraltro, è assai dibattuto anche in Italia dove il campionato Primavera è ampiamente criticato per le stesse ragioni esposte da Guardiola.

Rispondendo alla domanda sulla possibilità di includere qualche giovane nella rosa del prossimo anno, Guardiola ha detto senza mezzi termini: “Abbiamo molti giovani interessanti, con qualità e prospettive, ma il salto dal campionato che fanno alla Premier League è troppo alto. Il torneo in cui giocano non serve a niente perchè non è competitivo”.

Guardiola, che ha in mente il modello spagnolo delle seconde squadre, ha poi aggiunto: “Nelle partite che disputano i nostri giovani non si cresce, pochissima gente le segue, mentre in Spagna ad esempio le seconde squadre giocano a volte davanti a 40 mila persone e affrontano squadre con gente di 28, 30 anni, calciatori veri”.

Il tecnico – che quest’anno ha dato spazio ai vari Maffeo, Aleix Garcia e Angelino, soprattutto nella prima parte della stagione e per lo più in League Cup – ha poi confermato che è sua intenzione portare qualcuno di loro in tournèe negli USA, pur sapendo che il salto in prima squadra sarà difficile.

Nel frattempo la Football League ha confermato che anche nella prossima stagione le seconde squadre potranno prendere parte alla League Trophy, ovvero la Coppa di Lega riservata a League One e Two, che avrà peraltro un premio raddoppiato di 3 milioni di sterline per il primo posto.

Ma il problema sollevato da Guardiola rimane. Il tecnico catalano più volte quest’anno parlando di mercato e facendo riferimento alle strategie ha fatto capire di voler valorizzare sia i giovani che i calciatori inglesi, ma di essere bloccato in tal senso perchè i primo sono appunto chiamati ad un salto troppo grande mentre i secondi hanno prezzi altamente inflazionati.