Prende corpo la cordata italiana per difendere Mediaset da Vivendi

Comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset – «Per arrivare al 51% io spero che quei comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset possano portarci a contare sul voto di…

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Comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset – «Per arrivare al 51% io spero che quei comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset possano portarci a contare sul voto di circa il 20% delle azioni che sono nelle mani di differenti azionisti». Lo scorso 21 dicembre, nel manifestare il proprio ottimismo sulla possibilità di frenare la scalata dei francesi di Vivendi alle tv del biscione, Silvio Berlusconi aveva menzionato per la prima volta i Comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset.

Sembrava l’ennesima boutade dell’ex presidente del consiglio, ma secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera ci sarebbe qualcosa di più concreto dietro le parole di Berlusconi.

Secondo il quotidiano di Via Solferino, che cita fonti a conoscenza della situazione, Berlusconi sarebbe stato direttamente contattato da alcuni azionisti, piccoli soci ma anche con quote corpose, che si sono detti pronti a sostenere le posizioni di Fininvest.

Si tratterebbe in particolare di soci storici, gente che è dentro il capitale del gruppo televisivo fin dai tempi della quotazione di ormai vent’anni fa, uno sbarco in Borsa guidato allora da Morgan Stanley e Banca Imi.

Il 2016 di Mediaset a Piazza Affari
Il 2016 di Mediaset a Piazza Affari

A conti fatti, in questo modo la famiglia Berlusconi avrebbe dalla sua un esercito ausiliario che porterebbe il fronte italiano in maggioranza assoluta dentro Mediaset, così da neutralizzare le mosse dei francesi.

Oggi che riapre la Borsa dopo la pausa di fine anno, potrebbero rivedersi i movimenti delle truppe schierate, anche se dopo il blitz che dal 12 dicembre in due settimane e grazie alla banca Natixis ha portato il gruppo di Vincent Bolloré dal 3% al 29,77% dei diritti di voto nel Biscione, se i francesi decidessero di salire ancora sarebbero costretti a lanciare un’opa sul 100% di Mediaset e a cascata sulle controllate Mediaset Espana ed EI Tower. Ai corsi di borsa attuali costerebbe fino a 7 miliardi di euro.

Ma anche Fininvest non è nelle condizioni di aumentare, almeno fino ad aprile, la propria quota in Mediaset, passata di recente dal 34% al 39,7% di Mediaset senza dovere lanciare un’opa. In questo senso potrebbe diventare decisivo il peso azionario di questi fantomatici comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset.