Confalonieri: "Mediaset Premium storia di successo, senza di noi monopolio assoluto"

Confalonieri Mediaset Premium successo – Mediaset Premium “ha creato valore”, “è stata ed è una storia di successo”. Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, rivendica la scelta del Biscione di…

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Confalonieri Mediaset Premium successo – Mediaset Premium “ha creato valore”, “è stata ed è una storia di successo”. Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, rivendica la scelta del Biscione di entrare nel mercato delle pay-tv e di competere con il colosso televisivo di Rupert Murdoch, Sky. “Si è detto che Premium è stato un errore, un passo più lungo della gamba, una sfida contro chi era troppo più forte di noi – ha detto Confalonieri a margine dell’assemblea di Mediaset in corso a Milano – La verità è un’altra: Premium ha creato valore, ci ha posizionati nel modo giusto per arrivare preparati allo straordinario appuntamento con Vivendi“. Confalonieri difende anche l’acquisizione in esclusiva dei diritti tv per la Champions League 2015-2018: “Avremmo ridotto in modo forse irrecuperabile il valore creato con Premium se non avessimo, con coerenza e coraggio, conquistato i diritti della Champions League”.

Il presidente, grande amico personale di Silvio Berlusconi, ha spiegato che con la nascita della pay-tv targata Mediaset “abbiamo bloccato l’affermazione di un operatore globale e creato un secondo polo, che è stato in grado d’intercettare quote importanti di abbonati pure in una situazione di stallo dei consumi della tv a pagamento: Premium è stata ed è una storia di successo”, ha sottolineato.

Difesa a spada tratta anche dell’acquisto in esclusiva dei diritti della Champions, un’operazione fatta “con coerenza e coraggio” che ha evitato il “monopolio assoluto”, ha spiegato Confalonieri. “La storia mal sopporta i se e gli scenari ipotetici – ha detto – Ma certo le cose, se non fosse stato per le nostre iniziative imprenditoriali, sarebbero andate diversamente: è facile immaginare che l’operatore pay avrebbe ibernato il settore in un monopolio assoluto”.

Inevitabile per il presidente di Mediaset affrontare l’affaire Antitrust: Mediaset è stata multata per 51 milioni di euro dall’autorità garante del mercato per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A 2015-2018, Sky invece per quattro milioni. Secondo Confalonieri in Sky sono “colpevoli, ma felici”. “Hanno condiviso la decisione dell’Antitrust e si sono detti soddisfatti perché la loro linea difensiva è stata accettata – ha spiegato – Ma comunque sono stati condannati, sono stati individuati come partecipi di un presunto accordo spartitorio nel quale avrebbero cercato di far entrare anche la Champions League: colpevoli, dunque, ma felici perché hanno ottenuto uno sconto in quanto collaboratori“. Al temine dell’assemblea, Confalonieri ha poi rincarato la dose: “C’è da restare allibiti dalla multa. Penso che l’Antitrust dovrebbe essere a tutela del mercato, di quello reale, non di quello ipotetico. Un’autorità che nel 2014 certifica un’ipotesi di assegnazione, autorizzando la sub licenza, e trascorsi due anni dice che la Lega non poteva procedere a quella assegnazione, è un’autorità che sta tutelando la concorrenza? O piuttosto sta creando condizioni d’insicurezza e d’incertezza per le imprese?”, si è chiesto il presidente di Mediaset.

“Cosa dire – ha aggiunto – del fatto che l’altra autorità competente, l’Agcom, non solo conferma la validità dell’assegnazione e sub licenza, ma ne sottolinea i vantaggi per la tutela del pluralismo e per il consumatore?”. Secondo Confalonieri, “ci sarebbe da sorridere di fronte allo spettacolo offerto dall’Antitrust: avrebbe preferito l’eliminazione di Mediaset dalla gara, con il risultato di eliminare di fatto la concorrenza. C’è da indignarsi, perché la sanzione ricevuta è ingiusta e nella sua enormità rischia di falsare il gioco in uno scenario fortemente competitivo. Il tutto con un inusitato supersconto per Sky, ottenuto per la sua collaborazione”. Intanto, come annunciato, Mediaset farà di tutto per riportare “in un ambito di giustizia” la questione “ricorrendo ai gradi successivi di giudizio“, ha assicurato Confalonieri.