Pagare per giocare e vincolo: l'inferno del calcio giovanile in "Ancora oltre la linea"

Siamo abituati a considerare il mondo pdel calcio soprattutto per gli enormi introiti che vengono percepiti da molti campioni. Non mancano però anche le situazioni decisamente più difficili, ma allo…

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Siamo abituati a considerare il mondo pdel calcio soprattutto per gli enormi introiti che vengono percepiti da molti campioni. Non mancano però anche le situazioni decisamente più difficili, ma allo stesso tempo meno pubblicizzate e che invece meriterebbero maggiore attenzione.

A mettere in luce uno scenario tutt’altro che rassicurante ci ha pensato Luca Vargiu, che a distanza di due anni dalla sua opera “Oltre la Linea – viaggio nell’inferno del calcio giovanile” ha realizzato il seguito, dal titolo “Ancora oltre la linea. Il viaggio nell’inferno del calcio giovanile continua”.

Nel suo primo libro lo scrittore metteva in evidenza come molti giocatori fossero costretti a barattare la loro passione per il mondo del pallone e a pagare pur di realizzare il osgno di giocare. La situazione non sembra particolarmente migliorata come ci ha raccontato lui stesso: “La mia esperienza da agente di calciatori prima, e di dirigente sportivo poi mi ha portato a conoscere piuttosto bene il calcio cosiddetto – e pure erroneamente – minore, quello giovanile, quello femminile e il mondo dei dilettanti. Girando sui campi e conoscendo le persone che animano questi mondi ho visto con i miei occhi e vissuto sulla mia pelle situazioni poco chiare. Ho conosciuto personaggi ambigui, dirigenti disonesti, allenatori incapaci, genitori invadenti e disposti a qualsiasi cosa pur di far arrivare il figlio (o la figlia) davanti agli altri. Ho visto una Federazione poco presente e distratta nell’affrontare certi argomenti. Ho sentito tante parole cui non sono seguiti i fatti e mi sono ripromesso di raccontare a modo mio tutto quello che non va perché come uomo di sport non posso accettare questo impoverimento, questa mancanza di valori, il non rispetto delle regole e delle persone”.

L’autore ha le idee chiare anche su quali siano gli aspetti su cui si dovrebbe intervenire in tempi brevi: “Ci sono tante cose che non funzionano ma sono due secondo me gli argomenti che meriterebbero un intervento deciso da parte dei piani alti del mondo del pallone. Il fatto che sempre più persone paghino per giocare, e di conseguenza che sempre più società (attraverso dirigenti senza scrupoli) chiedano soldi per giocare a calcio e la questione legata al vincolo sportivo che è un’altra arma in mano a chi chiede denaro. Sul primo tema vedo solo mettersi una mano sugli occhi e far finta che non sia vero, sul secondo sono anni che sento parole ma nulla poi è stato fatto. Per rifondare il mondo del calcio serve un progetto a lungo termine, servono investimenti sui settori giovanili ma anche una pulizia tra le persone che gestiscono questo mondo. Senza professionalità e competenza – a tutti i livelli – non possiamo ripartire nel modo giusto”.

Come già accaduto per il suo precedente lavoro, anche il seguito di “Oltre la linea” nasce con uno scopo benefico. Il ricavato raccolto è infatti destinato alla Onlus Un cuore grande così” di Genova, che raccoglie denaro per acquistare abbonamenti del Genoa CFC da donare a centri che si occupano di ragazzi e ragazze, uomini e donne con disabilità permettendo loro di godersi una gara allo stadio.