San Siro a Inter e Milan. Ora Pisapia chiede unità

La telenovela sullo stadio San Siro e sul futuro degli impianti per Milan e Inter continua. Dopo gli ultimi colpi di scena anche il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia scende…

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La telenovela sullo stadio San Siro e sul futuro degli impianti per Milan e Inter continua. Dopo gli ultimi colpi di scena anche il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia scende in campo e chiede unità alle due società in seguito al vertice saltato con le due società (al centro del quale era il tema dei lavori in vista della finale di Champions league di maggio).
Nelle scorse settimane il Milan ha abbandonato definitivamente il progetto di uno stadio tutto suo prima lasciando cadere l’idea dell’impianto al Portello e successivamente parlando apertamente di San Siro come casa per il futuro. Così Giuliano Pisapia invita le due squadre a concentrarsi sull’impianto storico della città: «Adesso – ha dichiarato a La Repubblica il sindaco – è fondamentale unire le forze di tutti i soggetti coinvolti, a partire da Comune, Inter e Milan, per valorizzare ulteriormente San Siro, non solo in vista della finale di Champions League del prossimo maggio ma anche e soprattutto per il futuro di uno dei più belli stadi del mondo che è un fiore all’occhiello della nostra città».
Per ora l’unica certezza è che le due società sono legate ad una convenzione col Comune fino al 2030.
Già ad inizio agosto Pisapia era stato chiaro: «Abbiamo San Siro che è un grandissimo stadio che bisogna valorizzare e soprattutto non fare morire», aveva detto. Pisapia era scettico anche sul Portello e nelle ultime ore ha comunque lasciato aperta la porta ad altre soluzioni pur precisando: «certo al momento non è questa la priorità da affrontare».
La priorità è dunque un’altra, ed è San Siro.
Dall’Inter trapela sempre più freddezza: il club avrebbe appreso dalla stampa l’addio al Portello del Milan e non avrebbe gradito. E fa sapere di andare avanti sulla progettazione di un San Siro tutto nerazzurro, più piccolo (60mila posti) e senza il terzo anello. Ma dietro l’apparente muro è chiaro che le diplomazie dei due club, obbligate a giocare a fasi alterne nello stesso impianto ancora per un po’, sono già al lavoro per trovare un percorso comune che dovrebbe portare a un piano di interventi condiviso su San Siro. Con l’obiettivo, si intende, di renderlo il più flessibile possibile a secondo di chi ci giochi. A questo punto ci si attende nei prossimi giorni un incontro chiarificatore fra i due club.