Nuovo stadio Milan, il vicesindaco: l'ultima parola spetterà al Comune

Il via libera della Fondazione Fiera Milano al progetto del nuovo stadio Milan al Portello è solo un primo passo verso la costruzione della nuova casa del Diavolo. L’ultima parola…

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Il via libera della Fondazione Fiera Milano al progetto del nuovo stadio Milan al Portello è solo un primo passo verso la costruzione della nuova casa del Diavolo. L’ultima parola spetterà infatti al consiglio comunale di Milano che dovrà esprimersi formalmente sull’opera e sui suoi impatti sulla città e sulla popolazione residente, dando poi mandato alla giunta guidata dal sindaco Giuliano Pisapia di andare avanti nell’istruttoria. «Il consiglio comunale deciderà cosa è meglio per la città. Se avere due stadi e uno al Portello», spiega al Corriere della Sera il vicesindaco di Milano, Ada Lucia De Cesaris, che non si sbilancia però sui tempi dell’iter: «Certamente il confronto in giunta sarà tempestivo. Ma, prima, è necessario che il progetto sia protocollato. Perché, al momento, noi non abbiamo visto niente».

La sensazione, almeno a sentire le prime dichiarazioni arrivate da palazzo Marino, è che il cammino del progetto del nuovo stadio Milan non sia affatto in discesa. «Voglio essere chiara», spiega ancora De Cesaris, «un’amministrazione seria non ha pregiudizi. Non reagisce con la pancia. Lavora sui fatti. Non basta un rendering su un giornale. Non si può decidere sulla base di un’idea. Occorre capire dove il progetto va ad incidere, che impatto realizza. Ma prima ancora c’è una questione di merito e politica da affrontare. Occorre il confronto in giunta e poi in Consiglio per capire se la maggioranza ritiene che sia necessario andare avanti oppure se questa strada non sia percorribile. È una decisione importante che richiede condivisione».

Dunque, se il consiglio comunale dovesse dire no al nuovo stadio Milan al Portello il progetto potrebbe fermarsi subito. «Si tratta di un intervento straordinario che non può prescindere dal merito e dalla politica», sottolinea ancora il vicesindaco di Milano, «vorrei ricordare che la stessa legge sugli stadi vede come prima fase la decisione dell’amministrazione se andare avanti oppure no. Se si vuole amministrare una città si devono affrontare le cose semplici ma soprattutto le più complesse. Abbiamo tutti gli strumenti necessari per affrontare il caso Milano».

Nel caso invece il progetto del nuovo stadio Milan al Portello dovesse ottenere il via libera di giunta e consiglio comunale partiranno le verifiche urbanistiche. «Si tratta di una grande opera, di indubbio impatto viabilistico, sulla sicurezza. Nonché l’approfondimento di tutti i rilievi avanzati dai cittadini. Le decisioni vanno prese con serenità e tenendo conto delle esigenze di sviluppo e di tutela del territorio».

Insomma, in ogni caso, il percorso del nuovo stadio Milan sembra essere in salita. «Rispetto ad altri interventi straordinari, qui il problema ulteriore è che lo stadio comporta una scelta di merito: a Milano ne servono due e, se sì, la proposta per Portello va approfondita e valutata».