Catania, i sette arresti avvenuti stamani nella città siciliana per presunta vendita di partite in Serie B, è l’ennesimo scandalo che si appresta ad affrontare il movimento calcistico italiano.
Ciò che è successo a Catania non è andato giù al presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, che ha detto: “Assicuro che la Lega che rappresento, come e’ già successo nell’ambito del procedimento penale attivato dalla Procura di Cremona, non darà tregua ai responsabili di queste nefandezze, perseguendoli in sede sportiva e penale”.
E’ un commento duro quello del numero uno della Lega Serie B che allo stesso tempo, dimostra la volontà di far chiarezza sull’accaduto. “La prima reazione – ha spiegato Abodi in una nota – e’ sicuramente di dolore, perché lavoriamo ogni giorno per rendere più credibile il nostro contesto e per aumentarne la reputazione, e certe notizie fanno più male di una coltellata. Non mi basta sapere o pensare che la stragrande maggioranza dei club e dei giocatori sia pulita e corretta, perché basta un delinquente per mettere a repentaglio tutto e anche questo non e’ giusto”.
Un dolore immenso non solo per Abodi ma anche per la città di Catania ed i tifosi della squadra rossoblu’ che, dopo aver assistito alla retrocessione in Serie B, rischiano di assistere alla retrocessione in Lega Pro.
“Dolore – continua Abodi – per tutti i tifosi, a partire da quelli del Catania, che ci seguono con passione e spesso si sobbarcano costi e sacrifici non indifferenti, ma dolore anche per tutte quelle società che lavorano onestamente e duramente ogni giorno per raggiungere il migliore risultato sportivo. Per tutelare e rispettare questo patrimonio le parole contano poco. Anche per questo vogliamo ripartire immediatamente, continuando il nostro lavoro e moltiplicando il nostro impegno per cacciare definitivamente dal calcio tutto il marcio, poco o tanto che sia, che rischia di soffocarlo”.