Parma, non resta che l’ultima asta, quella del 28 maggio, per sperare in un salvataggio del club ducale. Si sono dimostrati vani i tentativi di Lotito e Tavecchio nel trovare degli imprenditori disponibili ad acquistare il Parma anche all’ultima asta. Si era parlato di Massimo Zanetti, patron della Segafredo ed ex presidente del Bologna, ma lo stesso imprenditore emiliano ha fatto sapere di non esser interessato al Parma.
Entro il 28 maggio, il Parma deve trovare un compratore altrimenti finisce tra i dilettanti. Chi lo acquista entro questa data, può pagare il club 6 milioni di euro. Chi rileva il Parma, però, dovrà poi coprire i debiti sportivi per iscriversi entro il 30 giugno al campionato di B. Al momento, l’obiettivo dei curatori fallimentari, Angelo Anedda e Alberto Guiotto, è quello di abbassare ulteriormente il debito sportivo del club portandolo così a 20/25 milioni. Obiettivo che sembrerebbe difficile da raggiungere. Tale presentimento viene confermato anche da Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione italiana calciatori.
“Purtroppo sul Parma ho notizie non belle: il debito sportivo e’ alto e purtroppo per troppi mesi non si e’ parlato di chi ha creato questa situazione. Si sta parlando – spiega Tommasi – di chi non riesce a risolverla e si scaricano le responsabilità sui soggetti che oggi sono sul campo. Per i soggetti che invece sono fuori dal campo e che hanno creato questa situazione non vengono mai menzionati e questo un po’ mi dispiace“.
Dunque, l’attacco è rivolto anche a coloro che non hanno saputo gestire in maniera adeguata una società di calcio ma questo al momento non serve a molto se non si trova un compratore entro il 28 maggio, data che potrebbe sancire la fine di un’era, ovvero quella di un Parma che negli ultimi 30 anni ha saputo regalare ai propri tifosi e agli appassionati di calcio grandi momenti sia in campo nazionale che in quello internazionale.