Cairo sale al 4,6% di Rcs e lancia la sfida a John Elkann

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è salito dal 3,6% al 4,6% nel capitale di Rcs (la società editrice del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport) e lancia…

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Il presidente del Torino, Urbano Cairo, è salito dal 3,6% al 4,6% nel capitale di Rcs (la società editrice del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport) e lancia la sua sfida al presidente della Fiat e principale azionista della Juventus, John Elkann, presentando una lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione della società.

Cairo, almeno in questa fase, non sembra intenzionato a prendere la guida operativa della casa editrice di Via Rizzoli, ma la decisione di presentare una propria lista, seppur di minoranza, è il segno che il presidente del Toro intende comunque pesare nella governance del gruppo editoriale, di cui ha apertamente criticato la gestione dell’ad Pietro Scott Jovane, che invece sostenuto da Elkann.

Nella lista di Cairo figurano dunque solo tre candidati per il cda: Stefano Simontacchi, managing partner dello Studio Bonelli Erede Pappalardo, Marco Pompignoli, consigliere esecutivo di Cairo Communication, e Stefania Petruccioli, responsabile degli investimenti in società di gestione di fondi di venture e growth capital.

Cairo ha presentato anche una lista per il rinnovo del collegio sindacale. In questo caso, alla luce dello statuto di Rcs, che concede la presidenza del collegio sindacale alla lista di minoranza che otterrà più voti in assemblea, le speranze del presidente del Torino di fare sua quella carica sono maggiori. Anche se dovrà vedersela con la lista presentata da Assogestioni, l’associazione che riunisce le principali società di gestione del risparmio italiane.

I candidati indicati da Cairo per la nomina a sindaci sono Francesco Perrini (sindaco effettivo, professore ordinario di economia e gestione delle imprese in Università Bocconi) e Beatrice Gallì (sindaco supplente, dottore commercialista).

Nell’assemblea del prossimo 23 aprile Cairo contare sul supporto di Pandette, la società che fa capo alla famiglia Rotelli (cliniche e ospedali privati), cui fa capo il 2,74% di Rcs, che però non ha ancora scoperto le carte.

In base al nuovo statuto della casa editrice, due terzi del cda spetteranno alla lista di maggioranza e un terzo alle minoranze. In presenza di più liste di minoranza, i posti in consiglio saranno assegnati in proporzione ai voti ricevuti in assemblea. La lista di Cairo, dunque, a meno di exploit inattesi, concorrerà con quella di Assogestioni per i tre posti su nove riservati alle minoranze.

La lista di maggioranza, presentata da Mediobanca, e che vede il supporto anche di Fiat, gruppo Della Valle, Intesa Sanpaolo e Pirelli, raccoglie infatti il 38,5% del capitale di Rcs. Tale lista prevede la conferma dell’attuale ad, Pietro Scott Jovane, e l’ingresso di Maurizio Costa, ex numero uno della Mondadori, nel ruolo di presidente.