Entro la fine del 2025 potrebbe chiudersi la complessa operazione di spin-off di Iveco Defence Vehicles (Idv), la controllata del gruppo Iveco con sede a Bolzano specializzata nella produzione di mezzi blindati. Secondo quanto riportato dal Corriere dell’Alto Adige, la trattativa per la vendita della società alla joint venture italo-tedesca Leonardo-Rheinmetall è in fase avanzata e potrebbe concludersi per una cifra vicina a 1,5 miliardi di euro.
Leonardo-Rheinmetall, impegnata nello sviluppo del nuovo carro armato destinato all’esercito italiano, avrebbe messo sul piatto un’offerta doppia rispetto a quella presentata lo scorso anno – allora ferma a 750 milioni – ma Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli, punta a chiudere l’operazione a circa 2 miliardi di euro entro dicembre.
In gioco non c’è solo il valore della transazione, ma anche il futuro dello stabilimento di Bolzano, dove oggi lavorano circa 900 persone. Secondo il Corriere dell’Alto Adige, nonostante le rassicurazioni richieste dai sindacati e dall’assessore altoatesino all’industria Marco Galateo, è concreta l’ipotesi che almeno parte della produzione venga delocalizzata. Tra le ipotesi al vaglio dei vertici Leonardo, infatti, spicca l’ex stabilimento di autobus in Irpinia, provincia di Avellino.
Il nodo produttivo si affianca a quello strategico. La cessione di Idv è infatti strettamente legata alla volontà di Stellantis di completare la vendita del marchio Iveco ai cinesi di FAW, operazione finora bloccata dal governo italiano proprio per la presenza di Idv nel perimetro aziendale, considerata asset strategico per la difesa nazionale. Il passaggio sotto il controllo di Leonardo-Rheinmetall – favorita rispetto alle offerte concorrenti della spagnola Indra, del gruppo franco-tedesco KNDS e del ceco CSG – potrebbe dunque sbloccare l’intero dossier.
L’acquisizione, oltre ad avere una valenza finanziaria, ha anche un’importante dimensione industriale. Leonardo e Rheinmetall sono già partner nella progettazione del nuovo carro armato pesante destinato a resistere ai moderni sistemi d’arma come i missili Javelin e i droni kamikaze. In quest’ottica Idv, pur specializzata in blindati leggeri, potrebbe diventare fornitore di componenti chiave per il nuovo mezzo, destinato sia all’esercito italiano che all’export.
Gli analisti di Equita giudicano verosimile questo scenario, ribadendo che il completamento della vendita di IDV potrebbe sbloccare anche la cessione di Iveco ai cinesi di FAW, operazione finora congelata dal governo per motivi strategici legati alla difesa. Gli analisti mantengono una valutazione di IDV pari a 1,5 miliardi di euro nella loro somma delle parti (SOTP), senza però attribuire al titolo ulteriori margini speculativi post-spin off.