Quattro delle principali rivali del Manchester City sono pronte a richiedere i danni in caso il club inglese venga condannato nel procedimento aperto dalla Premier League per le oltre 115 violazioni delle regole finanziarie del massimo campionato inglese.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, questi quattro club sono Manchester United, Liverpool, Arsenal e Tottenham. Infatti, sono già stati mossi i primi passi ufficiali per registrare formalmente le possibili richieste di risarcimento tramite l’arbitrato preposto.
Le accuse contro il City sono ancora in fase di approfondimento da parte di una commissione regolatrice indipendente, con il verdetto è atteso nel 2025. Proprio per la non prevedibilità della sentenza, in termini di tempistiche, le quattro società si sono mosse ora per evitare poi l’impossibilità di presentare tali richieste per via della scadenza dei termini che, secondo quanto riporta il sito tedesco Der Spiegel, verrebbero calcolati dal 5 novembre 2018 e avrebbe un periodo di sei anni prima di andare in prescrizione.
Anche se le presunte violazioni del City risalgono al 2009, il Limitation Act del 1980 prevede un termine di sei anni per le richieste legali per violazioni contrattuali nel Regno Unito, con un’eccezione nel caso in cui tale violazione sia stata nascosta. Questo permetterebbe di far partire il periodo di sei anni dal momento in cui i dettagli delle presunte violazioni sono stati resi pubblici, e questo è proprio il caso del City.
Se le accuse contro il City venissero confermate, i club potrebbero richiedere un risarcimento per la perdita di introiti derivante dalla mancata vittoria del campionato, dalla mancata qualificazione alla Champions League o ad altre competizioni europee in diverse stagioni, per un totale di centinaia di milioni di sterline.
Secondo le regole della Premier League, i club non possono citarsi in giudizio a vicenda nei tribunali, ma possono farlo tramite arbitrato. Cinque club avevano presentato richieste di risarcimento quando l’Everton è stato sanzionato per la violazione delle regole di Redditività e Sostenibilità la scorsa stagione — Leeds, Leicester, Nottingham Forest, Burnley e Southampton — ma quelle richieste sono state successivamente ritirate o sono ancora irrisolte.
Infine, manca da questo elenco il Chelsea. I Blues sono a loro volta coinvolti un’indagine della Premier League dopo essersi autodenunciati per presunti pagamenti irregolari risalenti all’era di Roman Abramovich. Anche questo potrebbe portare a richieste di risarcimento da parte di club rivali, ma in questo caso non vi è una scadenza imminente.
L’indagine della Premier League sul Chelsea è diventata pubblica nel giugno 2023, quindi i club rivali dovrebbero avere tempo fino a giugno 2029 per presentare eventuali richieste di risarcimento. Nei confronti dei Blues sono sotto indagine presunti pagamenti irregolari tra il 2012 e il 2019, inclusi quelli legati ai trasferimenti di Willian, Samuel Eto’o ed Eden Hazard. L’indagine è stata aperta dopo che il consorzio guidato da Todd Boehly e dalla società Clearlake Capital ha acquistato il club nel maggio 2022 e ha segnalato i pagamenti alla lega e alla UEFA.