Olimpiadi, la pugile Carini rifiuta il premio in denaro dell'IBA

La combattente italiana si è ritirata durante il match degli ottavi contro l’algerina Imane Khelif, dopo le grandi polemiche legate al sesso di quest’ultima.

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Angela Carini (Photo by Richard Pelham/Getty Images)

La pugile italiana Angela Carini, eliminata agli ottavi di finale dall’algerina Imane Khelif (passata intanto alle semifinali che garantiscono una medaglia) riceverà un premio equivalente a quello assegnato ai vincitori della medaglia d’oro da parte dell’IBA, l’Associazione Internazionale di Pugilato, l’organizzazione che sovrintende il pugilato Elite.

A confermare l’insolita iniziativa è la stessa associazione, in un comunicato del presidente Umar Kremlev, Carini sarà premiata «come se avesse vinto una medaglia d’oro olimpica». Il premio ammonta a 100mila dollari netti (pari a 91.570.000 euro), suddivisi in 50mila per Carini, 25mila per il suo allenatore e 25mila per la federazione di appartenenza, ovvero la Federazione Pugilistica Italiana (FPI). Tuttavia, di recente, la FPI ha lasciato l’Iba per unirsi a una nuova organizzazione, la World Boxing.

«Non potevo restare a guardarla mentre piangeva – ha dichiarato Kremlev riferendosi a Carini –, e non posso rimanere indifferente a una situazione simile. Non capisco perché il pugilato femminile venga ostacolato in questo modo. Per garantire condizioni di sicurezza, dovrebbero competere solo le atlete eleggibili». L’IBA ha inoltre dichiarato che si impegnerà a proteggere, senza specificare in che modo, anche l’uzbeka Sitora Turdibekova, che è stata sconfitta ieri dall’altra pugile iperandrogena, la taiwanese Lin Yu Ting.

Ma dopo questa decisione dell’IBA, la stessa Carini e la FPI hanno comunicato che «Relativamente all’offerta economica avanzata dal Presidente Iba Umar Kremlev a favore della FPI, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce riguardo l’ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro». Nella nota non si fa menzione della Carini, visto che la Federazione non può parlare a nome di una sua iscritta, ma dalla stessa FPI fanno sapere che nemmeno l’atleta accetterà il denaro dell’IBA.