Nel 24/25 mezza Serie A straniera: sette proprietà USA, poi Canada e Indonesia

Il fondo Oaktree ha ufficialmente preso il controllo dell’Inter, dopo che Suning non ha restituito il prestito da 395 milioni di euro, interessi compresi.

Proprietà straniere in Serie A,
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Con il passaggio dell’Inter al fondo Oaktree quasi mezza Serie A sarà straniera nella prossima stagione. Sono infatti ben sette le società del massimo campionato di calcio gestite da gruppi statunitensi ai quali si aggiungono il Bologna, la cui proprietà è del canadese Joey Saputo, ed il Como dell’indonesiano Robert Budi Hartono. Ma se si includono nel computo le squadre di Serie B e Serie C, si sale addirittura a 18 club “esteri”.

Questa “americanizzazione” del calcio è iniziata anni fa ma nel corso dell’ultimo decennio ha subito una accelerazione. L’era del presidente-patron del club – seppur con alcune eccezioni, come dimostrano per esempio le situazioni di Napoli e Lazio – sembra verso il tramonto.

Resistono Claudio Lotito, Aurelio De Laurentiis e Urbano Cairo che gestiscono in modo diretto Lazio, Napoli e Torino. Nel caso del club bianconero, va sottolineato che seppur la sede legale di Exor (che controlla la Juventus con oltre il 63% delle quote) si trovi in Olanda, la holding è controllata dalla Giovanni Agnelli B.V. per il 53%, che a sua volta vede come maggior azionista la Dicembre S.s., società dei fratelli Elkann con sede a Torino.

Tornando alla Serie A, i club “made in USA” sono sette. Andando in ordine alfabetico, l’Atalanta è nelle mani di Stephen Pagliuca che è co-proprietario anche della franchigia NBA dei Boston Celtics, attualmente impegnati nella finale di East Conference del campionato nordamericano.

Il magnate USA Rocco Commisso dal 2019 è proprietario invece della Fiorentina e vi ha investito oltre 400 milioni di euro. La società 777 Partners ha invece le quote di maggioranza del Genoa (con un modello multiproprietà che comprende altri club sparsi per il mondo), mentre il Milan è guidato dal fondo RedBird di Gerry Cardinale.

Un altro imprenditore statunitense, Kyle Krause, ha messo piede in Serie A grazie al neo-promosso Parma: si tratta di un ritorno per lui, dato che mancava dal massimo campionato italiano dalla stagione 2020/21. La Roma, come noto, appartiene al Friedkin Group che nel 2020 lo ha rilevato da un altro americano: James Pallotta. In gioco rimane anche il Venezia – attualmente impegnato nei playoff di Serie B –, che in caso di promozione porterebbe a 8 le proprietà dagli USA.

Il controllo estero si esaurisce poi con il Bologna e il Como. Il club felsineo rimane all’interno del continente americano, essendo guidato dal canadese Joey Saputo, mentre i lariani sono stati rilevati dalla famiglia Hartono, miliardari dell’Indonesia.

In Serie B si segnalano invece il Palermo del fondo emiratino City Football Group, proprietario tra l’altro del Manchester City. Lo statunitense Robert Platek nel febbraio 2021 ha rilevato il 100% delle quote dello Spezia. Alexander Knaster, britannico ma naturalizzato americano, ha comprato il Pisa nel 2021. Il neo-promosso Cesena è diventato “americano” con il passaggio del 60% delle quote alla JRL Investments di Robert Lewis e John Aiello.

Il francese Joseph Marie Oughourlian ha acquisito il Padova in Serie C, dove è precipita la Spal dell’avvocato statunitense Joe Tacopina, squadra che due anni fa giocava in Serie A.