Nel piano di sviluppo di Nasser Al Khelaifi per il suo Paris Saint-Germain c’è la questione stadio. La società francese sta pensando, ormai da anni, di dotarsi di un impianto di proprietà che gli permetterebbe di equipararsi ai più grandi club del mondo, specialmente a quelli della Premier League.
Ma se in Italia la questione burocrazia fa andare a rilento ogni progetto avanzato dai club, anche il PSG si sta scontrando contro l’amministrazione comunale parigina, che sembra rappresentare un muro invalicabile. Infatti, la sindaca Anne Hidalgo, in carica dal 2014, ha ribadito al quotidiano francese Ouest-France: «Lo ripeto oggi una buona volta per tutte, non ci sarà alcuna vendita del Parco dei Principi, si tratta di un patrimonio dei parigini. L’argomento è chiuso».
Una chiusura definitiva che dovrebbe essere confermata anche dal Consiglio comunale di oggi. «Il Comune – ha continuato la Hidalgo – è stato trascinato in questa vicenda in modo piuttosto violento durante i Mondiali in Qatar, quando ci accusarono di impedire al club di svilupparsi. Più di recente, sono state pronunciate frasi offensive. Questo non è serio. Noi siamo pronti a studiare e supportare le trasformazioni nello stadio».
Ora la palla passa ad Al Khelaifi, che ha sempre ribadito come il club voglia un impianto di proprietà per colmare un gap importante con le migliori società in Europa per dare l’assalto a quella Champions League, inseguita fin dal suo primo anno e sfiorata nel 2020. Negli scorsi mesi, il club parigino aveva presentato un piano di ristrutturazione del Parco dei Principi da 1 miliardo di euro.