Gerry Cardinale: «Ecco perché ho deciso di investire nel Milan»

Il proprietario del fondo di investimento RedBird ha ammesso: «Essere il proprietario di una società di calcio mi stressa ad un nuovo livello he non ho mai sperimentato prima».

Cardinale dazi Trump
Gerry Cardinale (ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Sulla rivista statunitense GQ, nella giornata di oggi, è stata pubblicata una lunga intervista che ha coinvolto diverse figure dello sportbusiness, con l’obiettivo di raccontare la sempre più folle corsa alla proprietà di un club professionistico (nel mondo del calcio, ma non solo). Tra le personalità di spicco c’è anche Gerry Cardinale, imprenditore statunitense che attraverso il fondo di investimento RedBird controlla il Milan in Serie A. L’intervista è stata realizzata a cavallo della sfida di Champions League contro il PSG a San Siro, poi vinta dai rossoneri.

«Essere il proprietario di una società di calcio – ha confessato Cardinale – porta un certo stress, ad essere sincero. In un modo che non ho mai sperimentato prima. La mia idea è sempre stata quella di guardare allo sport come a un qualsiasi altro settore. Si possono produrre widget a Omaha o possedere i Giants a New York. Dovrebbe essere la stessa cosa».

«È stressante possedere cose in generale – ha continuato il proprietario dei rossoneri -, trattare questo tipo di denaro, essere un fiduciario per il capitale di terzi. Ora ho un nuovo livello di stress che non ho mai sperimentato prima». Sulla trattativa per comprare un club di calcio, Cardinale ha poi approfondito: «Se stai comprando qualsiasi altro tipo di azienda, prima di fare un’offerta si commissiona una ricerca dettagliata sulle azioni. Mentre per una squadra di calcio non c’è molto rigore analitico dietro tali valutazioni. Vale semplicemente quanto qualcuno è disposto a pagare».

Sugli investimenti nel mondo del calcio e il ruolo dei fondi di investimento: «Una volta che il capitalismo viene coinvolto, non c’è modo di moderarlo. Stiamo andando verso un modello di proprietà corporate. È una corsa agli armamenti. E continuerà ad andare avanti. Il capitalismo troverà la sua strada tra le crepe».

Il numero uno di RedBird ha spiegato anche cosa lo ha portato a decidere di investire nel Milan: «Investire nel calcio europeo non porta a restrizioni sulla proprietà… governi sovrani, oligarchi, individui facoltosi possono tutti acquistare squadre. Salary cap? Quelli del calcio europeo sono tutti dati molto istruttivi per la NFL, la NBA e la MLB, dove questa regola esiste. Possono vedere i pro e i contro di un completo Far West».

Un’ultima considerazione di Cardinale sullo sport ingenerale: «Lo sport cattura, in un arco di tempo di due o quattro ore, l’intero spirito umano. È una lezione che ho imparato da mio padre. Ritagliava articoli dalle pagine sportive e li lasciava accanto ai miei cereali. Se tutte le società sportive dovessero diventare proprietà di aziende? Il grande business. L’elemento umano. Come fanno queste cose a non distruggersi a vicenda?».