Exor e i soci francesi blindano il controllo in Stellantis

Da inizio febbario, la holding finanziaria della famiglia Agnelli-Elkann, insieme a Peugeot e alla Stato francese, andrà a controllare quasi il 45% dei voti dell’assemblea degli azionisti.

John Elkann stabilità Stellantis
John Elkann, amministratore delegato di Exor

Stellantis, la holding multinazionale produttrice di veicoli, è ben salda nelle mani di Exor. La holding finanziaria della famiglia Agnelli-Elkann, infatti, è salita al 25,9% dei diritti di voto, senza aumentare il proprio portafoglio di azioni, cifra che le consente di fatto di blindare il controllo con gli altri due soci storici del gruppo, la famiglia Peugeot e lo Stato francese attraverso Bpi.

Exor, come detto, continua a possedere una quota del 14,9% nel gruppo automobilistico guidato da Carlos Tavares, ma da un documento depositato alla Sec americana e datato 17 gennaio emerge che la holding ha aumentato i suoi diritti di voto in Stellantis al 25,9%. Mossa resa possibile dallo statuto della casa automobilistica, in cui è previsto che un socio che ha detenuto azioni Stellantis per un periodo ininterrotto di almeno tre anni possa ricevere un’azione a voto speciale in aggiunta a ciascuna azione ordinaria che possiede. Per farlo il socio deve semplicemente iscrivere le proprie azioni in un particolare “Loyalty register”, come si legge ancora nello statuto di Stellantis.

Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, la holding degli Angelli-Elkann ha già fatto questa operazione e dallo scorso 17 gennaio il suo peso in assemblea varrebbe quindi il 25,9% dei diritti di voto. Varrebbe, perché quando si arriverà alla prossima assemblea anche Peugeot e Bpi verosimilmente avranno esercitato la stessa opzione già usata da Exor, aumentando i loro rispettivi diritti di voto.

Questo, come spiegano da ambienti vicini a Exor, comporta che la percentuale di diritto di voto in capo a Exor dovrebbe variare ancora (e scendere nuovamente attorno al 22-23%), venendo diluita dall’aumento dei diritti di voto degli altri azionisti. Quindi, alla fine di tutto, la proporzione tra i principali azionisti non dovrebbe variare. A variare però sarà il peso complessivo che avranno in assemblea i tre grandi soci, ossia Exor, la famiglia Peugeot e Bpi.

Exor controllo Stellantis – Come cambia il peso in Assemblea degli azionisti

La famiglia Peugeot, che al momento possiede il 7,13% delle azioni Stellantis (ma con un’opzione per salire fino all’8,5%), avrebbe così quasi il 12% dei diritti di voto in assemblea, mentre lo Stato francese, che possiede il 6,1% delle quote, grazie alle azioni maggiorate avrebbe almeno il 10% dei voti. Naturalmente per avere delle percentuali certe bisognerà attendere il deposito dei documenti, ma sommando i diritti di voto Exor, Peugeot e Bpi si arriva a più del 40% e molto vicini al 45% dei voti: un controllo stringente dell’assemblea degli azionisti e delle decisioni che può prendere.