La Juventus ha dato il via nella giornata di oggi all’operazione di raggruppamento delle azioni in Borsa. La mossa riguarda le 2.527.478.770 azioni ordinarie del club bianconero, che saranno raggruppate in 252.747.877 azioni ordinarie di nuova emissione, «aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie emesse, nel rapporto di n. 1 nuova azione ordinaria ogni n. 10 azioni ordinarie esistenti».
Per facilitare le operazioni di raggruppamento, la «Juventus – aveva spiegato il club in una nota – ha conferito incarico a Equita SIM S.p.A. di rendersi controparte dal 24 gennaio 2024 al 29 gennaio 2024, dietro richiesta degli intermediari depositari interessati, per l’acquisto o la vendita delle frazioni delle nuove azioni raggruppate mancanti o eccedenti il numero minimo necessario per consentire agli azionisti di detenere un numero intero di azioni».
Juventus raggruppamento azioni in Borsa – Le ragioni dell’operazione
Ma a cosa servirà il raggruppamento delle azioni in Borsa? Per quale motivo la Juventus ha deciso di procedere con questa operazione? Una risposta si trova nei documenti sull’aumento di capitale da 200 milioni di euro del club bianconero, consultati da Calcio e Finanza. «Il raggruppamento si inserisce nel contesto dell’operazione di rafforzamento patrimoniale ed è finalizzato a ridurre il numero di azioni in circolazione in previsione dell’Aumento di Capitale e a semplificare la gestione amministrativa delle stesse, migliorando al contempo la percezione del titolo Juventus sul mercato», si legge.
«Considerato che le azioni della Società non hanno valore nominale espresso, il Raggruppamento – sottolinea ancora la Juventus – determinerà l’incremento della parità contabile implicita delle stesse. In ogni caso, tale operazione non avrà influenza diretta sul valore della partecipazione detenuta in Juventus; infatti, pur diminuendo il numero di azioni in portafoglio, gli azionisti vedranno aumentare, nel contempo, il relativo valore unitario, senza alcun impatto sul controvalore totale della partecipazione detenuta, a parità di altre condizioni».
Nessun effetto neanche per quanto riguarda il voto maggiorato. Come spiegato dalla stessa Juventus nei documenti sull’aumento di capitale, «con riferimento alle azioni a voto maggiorato, si precisa che il raggruppamento lascerà proporzionalmente inalterati i diritti di voto esercitabili in capo agli azionisti che abbiano ottenuto la maggiorazione del voto».