Mercury/13 punta 100 milioni sul calcio femminile e guarda all'Italia

Il fondo Usa intende creare un gruppo multi-brand nel calcio femminile in America Latina e in Europa: previsti investimenti anche in Italia. Mario Malavé nominato co-Ceo.

Diritti tv Serie A femminile
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Gli investitori Usa continuano a guardare con interesse il calcio europeo e non solo quello maschile. Il fondo americano Mercury/13 ha raccolto 100 milioni di dollari da investire nel calcio femminile in America Latina e in Europa, con un occhio di riguardo all’Italia.

L’obiettivo, come spiegato in un comunicato stampa, è quello di creare un gruppo multi-club, investendo su realtà considerate ad alto potenziale, rafforzandone al contempo la presenza commerciale, nella convinzione che il calcio femminile sia un gioco diverso e che i tifosi desiderino un’esperienza alternativa rispetto a quella tipica e consolidata del calcio maschile.

Investimenti calcio femminile, la squadra di Mercury/13

In vista di portare avanti la politica di investimento nel calcio femminile, Mercury/13 ha appena compiuto un rilevante riassetto nel proprio management. Mario Malavé, trentunenne manager e imprenditore venezuelano, studi ad Harvard e esperienze nell’investment banking a Morgan Stanley, è stato nominato co-Ceo di Mercury/13, dove condividerà la guida del fondo con la Ceo Victoire Cogevina Reynal, trentaduenne sostenitrice globale del calcio femminile ed ex vicepresident per il calcio femminile della piattaforma OneFootball.

In precedenza Malavè è stato Ceo e cofondatore di Wagr, una startup di scommesse sportive acquisita da Yahoo Sports nell’aprile del 2023 che si è concentrata sul rendere il gioco sociale, sicuro e accessibile ed è stato il primo operatore di scommesse sportive sociali a ricevere una licenza negli Stati Uniti.

In qualità di Ceo di Wagr, Malavè ha raccolto oltre 16 milioni di dollari in tre round ed è stato sostenuto da alcuni dei principali investitori mondiali nel settore dello sport e della tecnologia, tra cui:

  • Seven Seven Six (guidato dal cofondatore di Reddit Alexis Ohanian);
  • Greycroft;
  • Pear Ventures;
  • BITKRAFT Ventures;
  • Kraft Group (proprietario dei New England Patriots e dei New England Revolution);
  • Harris Blitzer Sports & Entertainment (proprietario dei Philadelphia 76ers e dei New Jersey Devils).

Il duo incarna un modello di leadership complementare, con ciascun co-Ceo a capo di aspetti distinti dell’organizzazione. Malavé, con il suo background in affari e investimenti, supervisionerà gli investimenti di Mercury/13, la strategia aziendale e le operazioni di calcio, mentre Cogevina comanderà tutti gli sforzi commerciali, di marketing e di marchio in tutto il portafoglio. La loro ambizione è quella di affermare Mercury/13 come gruppo leader nella proprietà di più club nel calcio femminile, acquisendo i club e potenziandone la redditività commerciale.

Investimenti calcio femminile, la strategia di Mercury/13

«Il calcio femminile non è solo un’entusiasmante opportunità commerciale, ma è diventato un movimento incredibilmente potente per la parità di genere. Tuttavia, per avere successo, dobbiamo plasmare il suo futuro non in opposizione agli uomini, ma in collaborazione con loro. La parità di genere nella leadership non è solo un’affermazione vuota: sia io che Mario vogliamo che Mercury/13 mostri ciò che un team di leadership eterogeneo può raggiungere», ha dichiarato Cogevina.

«A differenza di altri investitori nel settore, stiamo intenzionalmente concentrando i nostri sforzi in Europa e in America Latina, dove vediamo dinamiche di rischio-rendimento più interessanti e valutazioni ancora inferiori a quelle degli Stati Uniti, nonostante un ampio potenziale di rialzo», ha aggiunto Malavè. «Come ha dimostrato la recente crescita delle valutazioni della NWSL, gli investitori sono in grado di rivedere le aspettative di prezzo molto rapidamente una volta ricalibrate le loro ipotesi di crescita. Vediamo tutti gli ingredienti giusti perché qualcosa di simile possa accadere in Europa, se i club e le leghe riusciranno ad agire correttamente. Vogliamo contribuire a catalizzare questa crescita nei mercati in cui entriamo».

Mercury/13, perché si chiama così

Il nome Mercury/13 è un omaggio alle 13 donne che nel 1960 non potevano lavorare per la NASA a causa del loro sesso. Il programma che prevedeva una navicella spaziale con equipaggio esclusivamente femminile fu cancellato nel 1961. Le autorità dell’epoca non credevano che le donne da sole potessero raggiungere l’obiettivo.