«La memoria presentata dalla FIGC è per noi condivisibile, dunque la nostra posizione è di ritenere il respingimento del ricorso». Lo ha detto Ugo Taucer, Procuratore Generale dello Sport, nel corso dell’udienza per il ricorso presentato da Andrea Agnelli in merito alla sentenza della Corte federale d’appello sul cosiddetto “manovra stipendi” che ha condannato l’ex presidente bianconero a dieci mesi di inibizione.
«Come può una pronuncia affermare una violazione tecnico-contabile senza i dovuti accertamenti? Non c’è stata da parte della procura federale, del tribunale e della corte», il commento di Davide Sangiorgio, legale dell’ex presidente della Juventus, durante l’udienza presso il Collegio di Garanzia.
«A pagina 8 della decisione impugnata, la corte fa un riferimento esclusivo all’articolo 2423 bis del codice civile, non a norme di principio contabile. Ma il 2423 bis è una norma generica. Quindi come faccio a dire se un onore è di competenza di un determinato esercizio o dell’altro, questo l’articolo citato non lo dice? Non lo disciplina. Quello che è mancato a supporto della decisione è stato l’accertamento di base», ha aggiunto l’avvocato.
Per la parte resistente, replica l’avvocato della FIGC, Giancarlo Viglione. «La corte d’appello fonda la decisione su elementi fattuali. Inoltre, il ricorso mosso è secondo noi inammissibile». Poi ricorda la conclusione per gli altri dirigenti bianconeri indagati nel caso “manovra stipendi”: «Gli altri soggetti cosa fanno? Patteggiano, è evidente che non devo ricordare a nessuno che il patteggiamento non è una condanna. Ma resta comunque un fatto significativo».