Non solo date, nodo infrastrutture per la Supercoppa in Arabia Saudita

Le strutture non convincono sia per un tema di capienza sia per una questione di manti erbosi. La Fiorentina esporrà il problema in assemblea.

Supercoppa italiana stadi
(Foto: Adam Nurkiewicz/Getty Images)

La Supercoppa italiana in Arabia Saudita non è ancora stata giocata ma ha già fatto ampiamente discutere. Il cambio di date, i malumori per la disorganizzazione dei sauditi, la mancanza di risposte alle continue domande dei club italiani e quelle strutture considerate ancora inadeguate – scrive Il Corriere dello Sport – stanno colpendo l’immagine della prossima edizione del torneo, la prima con la formula della Final Four.

Dopo l’ultimo sopralluogo a Riad della scorsa settimana, il consiglio della Lega Serie A ha bloccato una nuova finestra, dal 18 al 22 gennaio, dopo le precedenti fissate e poi saltate, prima dal 4 all’8 gennaio e poi dal 21 al 25. E’ atteso solamente un comunicato che ufficializzi lo spostamento, nota che dovrebbe arrivare in settimana.

L’ennesimo cambio obbliga le squadre che partecipano alle coppe a riprogrammare un calendario già intasato, una situazione che ha infastidito soprattutto l’Inter. Oggi le italiane scopriranno anche le rispettive avversarie nelle coppe europee, poi la Lega riorganizzerà il calendario di Serie A rinviando quattro partite del 21° turno (Torino-Lazio, Sassuolo-Napoli, Bologna-Fiorentina e Inter-Atalanta), a seconda di quando Inter, Lazio e Napoli giocheranno l’andata degli ottavi di Champions.

Supercoppa italiana stadi – I probemi di capienze e terreni

Anche se l’argomento non è all’ordine del giorno, la Fiorentina oggi in Lega si farà sentire. Lo stadio dell’Al-Shabab, individuato per le semifinali, secondo il club di Commisso e le altre società non è adeguato alle varie necessità: ha appena 16mila posti e in Italia sarebbe comparabile a un impianto da Lega Pro. Con il King Fahd Stadium (60.000 posti) in ristrutturazione, la Spagna giocherà le tre gare della sua Supercoppa (semifinali e finale) tutte nella casa dell’Al-Nassr di Ronaldo, con una capienza di 25mila posti.

Agli italiani farebbero giocare lì solo la finale, perché non ci sarebbero poi impianti di allenamento sufficienti per le quattro squadre. I centri sportivi individuati (Al-Nassr, Al-Hilal, Al-Shabab e Al-Riyadh) non hanno tutti lo stesso standard di qualità e sono parecchio distanti dalle strutture ricettive. I manti erbosi, tra l’altro, sono ritenuti “inaccettabili” al punto che i club si dicono pronti a inviare degli agronomi per valutarli.