Ufficiale, il Parlamento Ue favorevole alla rimozione del geo-blocking

L’organo legislativo dell’Unione europea ha votato per implementare il regolamento sui blocchi geografici, e si è detto favorevole alla rimozione delle limitazioni sugli streaming.

Geo-blocking decisione
(Foto: Andrea Staccioli/Insidefoto)

Il Parlamento europeo dice sì alla volontà di rimuovere i blocchi geografici per i servizi di streaming incentrati su film, serie tv e la trasmissione di eventi sportivi in diretta. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, che potrebbe impattare in maniera devastante sull’ecosistema calcistico a tutti i livelli: dai campionati nazionali alle coppe europee. La risoluzione è stata approvata con 376 voti a favore, 111 contrari e 107 astenuti e servirà alla Commissione europea per stilare un nuovo regolamento entro il 2025.

“I membri del Parlamento desiderano una maggiore disponibilità di cataloghi transfrontalieri e un accesso e una reperibilità transfrontaliera agli eventi sportivi attraverso servizi di streaming. Chiedono specificamente alla Commissione europea e agli Stati membri di valutare attentamente tutte le opzioni per ridurre la diffusione delle ingiuste e discriminatorie barriere del geo-blocking, considerando anche l’impatto potenziale su modelli di business esistenti e sul finanziamento delle industrie creative”,  si legge nella nota del Parlamento europeo.

Il geo-blocking è, in sostanza, quel blocco che vieta ad esempio di potersi abbonare in Italia a servizi streaming esteri. Un regolamento che limita i blocchi geografici all’interno dell’Unione europea esiste già, ed è datato 2018. Al suo interno si legge tuttavia che «i servizi audiovisivi, compresi quelli il cui principale obiettivo consiste nel fornire accesso alla trasmissione di eventi sportivi, e che sono forniti sulla base di licenze territoriali esclusive, sono esclusi dall’ambito di applicazione del presente regolamento».

Geo-blocking decisione – Le parole di Beata Mazurek

La revisione del regolamento cambierebbe quest’ultima parte, inserendo anche i servizi audiovisivi e rivoluzionando così il mercato dei diritti televisivi. Sul tema è intervenuta prima della votazione Beata Mazurek, che ha comunque sottolineato la necessità di tenere conto delle specificità dei settori toccati dalle eventuali novità: «Durante il dibattito in questa sala abbiamo sentito spesso parlare del mercato unico. Oggi abbiamo la possibilità di realizzare queste parole, dando loro un vero significato. Il regolamento sul geo-blocking vuol dire togliere barriere ingiustificate per i consumatori e le aziende nel mercato unico».

«Dobbiamo intervenire rispetto ai metodi di pagamento online, evitare la discriminazione in base alla nazionalità e al luogo di abitazione e dobbiamo togliere le barriere negli acquisti su internet. Deve esserci il diritto completo di accesso alla scelta dell’offerta migliore ovunque. La relazione tratta anche i servizi audiovisivi, e noi diamo un appello: vogliamo una valutazione grado per grado, considerando la condizione particolare del settore creativo», ha aggiunto ancora Mazurek.

«Consideriamo le condizioni delle parti interessate senza minacciare i modelli di finanziamento dei progetti culturali. Bisogna considerare il progresso tecnologico e i bisogni dei consumatori negli ultimi anni. Oggi presentiamo una soluzione, in attesa del regolamento della Commissione europea del 2025, per dare il miglior possibile accesso alle pari condizioni ai cittadini europei ai contenuti audiovisivi in tutti i Paesi membri», ha concluso.